Dalla piazza al Museo Archeologico, un percorso firmato dalla Fondazione Antonino Scopelliti con la media partnership del network LaC che unisce famiglie, istituzioni e realtà del territorio. Rosanna Scopelliti: «Autentico cresce un passo alla volta: qui si modellano abilità, autonomia e futuro»
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Reggio Calabria si è svegliata dentro un Natale diverso dal resto, un Natale che profuma di zucchero e impasto, che cammina sulle gambe dei ragazzi nello spettro autistico e delle loro famiglie, un Natale che ha un nome preciso: Autentico. Prima il villaggio allestito in Piazza De Nava, poi il talk ospitato sulla terrazza panoramica del Museo Archeologico Nazionale, infine la cena condivisa all’Accademia Gourmet, dove ospiti, istituzioni e bambini si sono ritrovati tra sapori e sorrisi.
Autentico Natale è il volto pubblico di un progetto più ampio promosso dalla Fondazione Scopelliti, che durante tutto l’anno prova a costruire percorsi di inclusione con famiglie, scuole, associazioni e realtà del territorio. Laboratori, attività educative, momenti formativi e iniziative sportive compongono una trama che punta a dare continuità alle esperienze, a rafforzare le autonomie, a rendere più semplice la vita quotidiana di chi convive con l’autismo.
Un percorso in tre atti, ognuno collegato all’altro, ognuno pensato per lasciare un seme che resta.
La Fondazione Scopelliti guida questo cammino con una visione che non si consuma sotto le luci natalizie. Rosanna Scopelliti lo ha ricordato con parole che hanno lasciato eco nel pubblico. «Autentico cresce un passo alla volta. Ogni incontro aggiunge un tassello. Qui non si preparano soltanto biscotti: qui si modellano abilità, autonomia, futuro. I ragazzi costruiscono il proprio presente con le mani, con la pazienza del laboratorio, con la leggerezza del gioco».
Il laboratorio di pasticceria ha acceso mani e sguardi. Bambini, volontari, genitori seduti accanto allo stesso tavolo. Niente pietà, niente passerella: vita quotidiana che per una sera ha trovato ritmo comune.
Il secondo asse porta il nome della Cooperativa Rose Blu, che da 25 anni abita questo territorio. Domenico Barresi ha tracciato un futuro che non resta promessa: il Dopo di Noi sta diventando struttura reale, in un bene confiscato a Villa San Giovanni, sostenuto da fondi PNRR e ormai in fase avanzata. «Ogni ragazzo ha tratti propri. Ogni percorso necessita risposta calibrata. La casa che stiamo completando avrà piscina, aree verdi, stanze pensate per la vita adulta. È uno spazio che offrirà continuità e serenità».
Una dichiarazione che sa di costruzione concreta, fatta di mattoni e tempo.
Il fronte pubblico ha registrato la presenza del Garante regionale delle persone con disabilità Ernesto Siclari, che ha richiamato la dimensione della continuità. «Le giornate aprono una porta, la costanza fa il resto. La normativa esiste, l’obiettivo è trasformarla in servizi accessibili. Famiglie, enti, scuole e istituzioni camminano se guardano nella stessa direzione».
Accanto a lui la voce del Garante dei diritti dell’infanzia della Città Metropolitana, Emanuele Mattia, che ha insistito sulla stessa traiettoria. Messaggio semplice, essenziale, privo di retorica. Fare rete non per slogan ma per pratiche quotidiane, perché ogni bambino nello spettro non deve chiedere permesso per esistere nello spazio pubblico.
Presenti anche le assessore Maria Antonietta Caracciolo e Annamaria Curatola, che hanno ricordato il valore del progetto di vita e della scuola come primo territorio di autonomia.
Autentico ha molti volti. Alcuni lavorano con le mani, altri con il vento, altri ancora con lo sport. Fabio Taverna, Conpait Reggio Calabria, ha annunciato percorsi formativi in pasticceria e gelateria dedicati ai ragazzi. Corsi che profumano di opportunità e lavoro vero. La Lega Navale di Villa San Giovanni ha portato in scena la vela-terapia: «La barca ascolta il vento. I ragazzi rispondono con il corpo. Noi osserviamo e li seguiamo nella navigazione» afferma la sezione.
Gli Special Olympics Calabria, con Luisa Elitro, hanno trasformato Piazza De Nava in un campo da gioco. Basket, palloni, passaggi veloci. «Il gioco crea autonomia. Lo sport apre relazioni nuove». L’Istituto Alberghiero IPALB.TUR Trecroci, guidato dalla dirigente Enza Loiero, ha riportato in sala professionalità autentica. Alcuni studenti servivano ai tavoli, altri erano in cucina. Ogni gesto un contributo.
La serata si è chiusa con la cena curata dallo chef Filippo Cogliandro, da anni vicino a questa iniziativa. «Questo incontro completa la giornata. Famiglie serene, bambini felici, cucina che diventa abbraccio».
Sul fronte aziendale il contributo più incisivo arriva da Caronte & Tourist, presente con Piera Calderone, Diversity & Disability Manager. Un esempio concreto, già operativo. «Abbiamo assunto Gabriele, un ragazzo nello spettro. È cresciuto in modo sorprendente, e con lui sono cresciuti i colleghi. Prima c’era timore, oggi c’è apertura e relazione. Per noi è motivo di orgoglio».
L’immagine che resta è quella di un villaggio vivo in Piazza De Nava, di un museo affacciato sul mare che per una sera ha ospitato un confronto reale sulle fragilità e di un ristorante trasformato in luogo di incontro, con le famiglie sedute allo stesso tavolo delle istituzioni e dei partner del progetto. Grembiuli impolverati di zucchero, bambini che ridono, ragazzi impegnati a servire ai tavoli, vele pronte a ripartire da Villa San Giovanni, una casa che a breve aprirà le porte al Dopo di Noi.
La copertura dell’evento ha trovato un alleato solido nella media partnership del network LaC e del gruppo editoriale Diemmecom, presenti sul campo fin dalla nascita del progetto Autentico. Un presidio informativo che vuole garantire visibilità, continuità narrativa e un riflesso mediatico che va oltre la singola cronaca. Il racconto televisivo, digitale e social ha accompagnato famiglie, volontari e istituzioni, consegnando a questo appuntamento un ruolo pubblico riconoscibile e strutturato.
Autentico Natale chiude una giornata e apre un’agenda. Dentro ci sono la struttura di Rose Blu in via di completamento, l’esperienza di Caronte, i percorsi annunciati da Conpait, la vela educativa, lo sport degli Special Olympics, il lavoro delle scuole e quello silenzioso delle famiglie. Sarà il tempo a dire quanto tutto questo diventerà stabile, quanto entrerà davvero nella vita quotidiana della città. Di certo, il 30 novembre Reggio Calabria ha indicato una direzione precisa. Sta a tutti, adesso, far sì che non resti soltanto una parentesi nel calendario.



