«L'attività integrativa d'indagine è ancora in corso e tutt'ora coperta da segreto investigativo». Lo scrivono i pm della Dda di Milano Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane in un atto con cui hanno chiesto e ottenuto ancora tempo prima di depositare i nuovi atti nella maxi udienza, che va avanti da mesi, a carico di 146 persone, davanti al gup Emanuele Mancini, scaturita dall'inchiesta "Hydra" dei carabinieri del Nucleo investigativo.

Indagine che vede al centro un presunto «sistema mafioso lombardo», ossia una ipotizzata «alleanza» tra appartenenti a Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra e che sarebbe stata attiva tra Milano e Varese per fare «affari».

Le carte dell'attività integrativa d'indagine, come emerso nella scorsa udienza, dovevano essere depositate oggi, ma la Dda ha messo nero su bianco, con l'ok del giudice, che lo farà «nel corso dell'udienza fissata per il 24 ottobre».

La prossima udienza, come la precedente, dovrebbe essere dedicata all'inizio della requisitoria dei pm per i riti abbreviati (77 gli imputati che lo hanno scelto, 59 sono in udienza preliminare e gli altri puntano a patteggiare). Se saranno depositate le nuove carte, però, è verosimile che le difese chiederanno i cosiddetti "termini a difesa" per studiarle e, dunque, ci potrebbe essere un rinvio ad altra data.