Operazione Olimpo

In carcere l’ex assessore regionale Stillitani e suo fratello: tutte le estorsioni al villaggio turistico di Pizzo

Erano stati entrambi arrestati nell'ambito dell'operazione Imponimento e da poco erano tornati in libertà. In manette anche due funzionari della Prefettura

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di Francesco Altomonte
26 gennaio 2023
11:00
Francescantonio Stillitani
Francescantonio Stillitani

C'è l'ex assessore regionale calabrese e imprenditore Francescantonio Stillitani, di 70 anni, così come il fratello Emanuele (68), entrambi arrestati nell'ambito dell'operazione Imponimento e da poco in libertà, tra le persone arrestate nell'operazione della polizia di Stato coordinata dalla Dda di Catanzaro che ha portato all'esecuzione di un'ordinanza applicativa di misure cautelari disposte a carico di 56 persone.

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L'estorsione al villaggio turistico di Pizzo

Ai fratelli Stillitani l’antimafia contesta l’estorsione aggravata a direttore del complesso turistico Tui magic life di Pizzo. Un’estorsione che, secondo gli inquirenti, nascondeva di continuare a gestire struttura. Reato per il quale i due Stillitano rispondono insieme a Saverio Prestamo, Salvatore Muggeri. La scalata al Tui magic life di Pizzo gestita dall’imprenditore Paolo Cesar Manzoni Miranda, secondo gli inquirenti, avrebbe seguito una precisa strategia. Il punto di partenza sarebbe stato l’assunzione a tempo indeterminato come guardiani di Prostamo e Muggeri. «Il Manzoni precisava – si legge nell’ordinanza - di essere stato costretto ad assumere diversi dipendenti per conto degli Stillitani, tra i quali figuravano anche gli odierni indagati (Prostamo e Muggeri ndr)».


«L’esigenza e la volontà, da parte degli Stillitani – si legge ancora nelle carte - i quali risultavano contigui alla cosca degli Accorinti e quindi ben addentro alle politiche di ingerenza della criminalità organizzata, di controllare la struttura emerge» secondo gli inquirenti anche da una serie di intercettazioni captate dagli investigatori. 

Per esempio quella intercorsa tra Vincenzo Calafati (finito in carcere questa mattina) ed Emanuele Stillitani, «durante la quale - scrivono gli inquirenti - parlando degli equilibri delle influenze delle cosche locali, gli interlocutori riconoscevano la necessità che la presenza degli Accorinti, tramite l’assunzione del Prosiamo e del Muggeri, avrebbe dovuto essere tollerata presso la struttura».

Calafati: «E pure la struttura deve avere un controllo no? E sennò ti entra questo, ti entra quello, ti entra quell'altro ... vanno tutte le persone, non sto parlando ...inde…». 

Stillitani: «Ma tu pensi che arrivi ad avere il controllo?» 

Calafati: «No 100% no... ma quanto meno, un qualcosa la saprai no eh?!... se sono 20 anni che li tieni li... qualche motivo ci deve essere pure no??! Sennò... conoscendovi non credo che duravano 20 anni!».

Stillitani: «…Ogni tanto trovi... devi fare finta di chiudere un occhio!».

Il servizio di facchinaggio e transfert clienti

I due assunti, Prostamo e Muggeri, secondo quanto emerso dalle indagini avrebbero intrapreso una vera e propria guerra con Manzoni, per esempio, perché il servizio di facchinaggio e transfert dei clienti all’interno della struttura fosse svolto da loro.

«Con particolare riferimento alla vicenda di cui al presente capo di imputazione sono state richiamate – spiegano gli inquirenti - anzitutto, le dichiarazioni rese dal Manzoni, il quale, a proposito di un litigio tra il Prostamo, il Muggeri ed il Cattati, al quale aveva assistito, riferiva: “Il Prostamo si avvicinò a me pretendendo con decisione che io risolvessi la questione con l’incoming della Tui. Si verificò poi un altro episodio in cui Salvatore insinuò che se le cose non fossero cambiate sarebbe successo qualcosa, facendo riferimento al fatto che ci trovassimo in Calabria e che se non avessero ottenuto il servizio richiesto ci sarebbero state delle conseguenze”». Un imprenditore, quindi, secondo la Dda di Catanzaro, costretto a sottomettersi alle continue richieste estorsive dei due dipendenti.

Il servizio taxi

«Tali dichiarazioni – affermano i magistrati a questo riguardo - risultano riscontrate da una serie di dialoghi captati tra il Prostamo, il Muggeri ed il Calafati, nei quali i primi accusavano l’imprenditore di volerli cacciare dal servizio dei taxi che gli stessi esercitavano da tempo all’interno della struttura turistica, pagando anche tangenti alla criminalità locale, e lo invitavano a mettere a posto la situazione con i referenti della Tui e a rivolgersi anche agli Stillitani».

Il servizio lavanderia

Le azioni per continuare a controllare il villaggio turistico, secondo gli inquirenti, proseguiva: «Stillitani Francescantonio, Calafati Vincenzo, Facciolo Antonio» rispondono anche della presunta « estorsione in danno dell’imprenditore Manzoni Miranda Paolo Cesar, direttore pro tempore del Tuì Magic Life di Pizzo (VV), il quale veniva costretto, in relazione al servizio di lavanderia, a non rivolgersi al mercato secondo criteri di libera concorrenza e ad affidare di fatto tale servizio…a una ditta peraltro non rispondente agli standard richiesti dal direttore del villaggio».

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