Sanita’ Calabria

Asp e ospedali nel caos, piattaforma informatica in tilt da giorni: a rischio forniture di ossigeno e farmaci

Quella che era “normale” inefficienza si sta trasformando in una vera e propria emergenza. Bloccato il Sec-Sisr da cui dipende ogni cosa, dalle Pec ai ricoveri, dalle buste paga alla farmacia. Particolarmente critica la situazione a Cosenza (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Enrico De Girolamo
1 giugno 2022
17:17

Il gigante dai piedi d’argilla vacilla di nuovo. L’elefantiaco sistema informativo della sanità regionale calabrese, il Sec-Sisr, cioè la piattaforma informatica da cui dipende la gestione di ogni cosa, dalle buste paga ai ricoveri ospedalieri, è bloccato da circa dieci giorni. Una situazione che sta mandando in tilt Asp e Aziende ospedaliere, con gli uffici che, nei fatti, sono letteralmente fermi.

Da "normale" inefficienza a vero allarme

Le conseguenze sono molteplici e in alcuni casi da vero e proprio allarme, come si evince dalle comunicazioni interne che LaC News24 è riuscita visionare. In alcuni casi, ad esempio, risulta impossibile approvvigionarsi di ossigeno e farmaci, con il conseguente stop a terapie salvavita per i pazienti calabresi. Una situazione che assume contorni particolarmente critici ad Amantea, dove viene gestita, per conto dell’Asp di Cosenza, la distribuzione in tutta la Regione dell’ossigeno liquido e dei farmaci salvavita.


A Catanzaro centinaia di Pec irraggiungibili

Non va meglio a Catanzaro, dove il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, Francesco Procopio, ha inviato una lettera dai toni perentori al dirigente del Dipartimento regionale Tutela della salute, Iole Fantozzi, al responsabile del Sec Sisr, Giovanna Pisano, e al responsabile del monitoraggio dei flussi informativi, Innocenza Ruberto, denunciando «l’impossibilità (ormai da giorni) ad accedere alla piattaforma Sec-Sisr», chiedendo di conoscere «cause e tempi di risoluzione del problema, che impatta notevolmente sul “Protocollo” aziendale afferente la piattaforma, da più giorni inutilizzabile, presso la quale giacciono, non gestibili, diverse centinaia di Pec, il cui contenuto non processato potrebbe comportare responsabilità rilevanti per omissione da parte degli uffici di questa Azienda e della Direzione generale stessa. Tale blocco incide ormai anche su tutti gli altri moduli e/o applicativi ad oggi avviati che risultano similmente bloccati».
Al netto del linguaggio burocratico, è un grandissimo casino.

«Non ci assumiamo la responsabilità dei danni»

Non a caso, anche al fine di tutelare se stessa, l’Azienda ospedaliera di Catanzaro, attraverso il suo commissario, chiede «un intervento immediato, sia una nota di risposta formale che rappresenti il problema e quale manleva per eventuali responsabilità emergenti a seguito del mancato accesso alla Pec».

Stesso copione anche nelle altre province calabresi, dove i telefoni squillano a vuoto e quando qualcuno risponde al cronista in cerca di riscontri la voce viene meno: «Non posso parlare, non sono autorizzato… », risponde (si fa per dire) un dirigente dell’Asp di Reggio Calabria.

I dirigenti non parlano

Ma ci sono le comunicazioni interne a dire quello che non si trova il coraggio di ammettere. Così, ieri, dall’Ufficio affari generali della Asp reggina parte l’ennesima email che segnala all’helpdesk, cioè il servizio di assistenza del Sec Sisr, «criticità al sistema di protocollazione e pubblicazione albo pretorio, già segnalate da più giorni», denunciando al contempo la mancanza di interventi risolutivi, nonostante le reiterate richieste d’intervento.

"Error - Not found"

Nella migliore delle ipotesi, un avviso con la mesta dicitura “Pagina non raggiungibile” accoglie gli operatori di Asp e ospedali che cercano di utilizzare la piattaforma. Intanto i ticket, cioè le segnalazioni d’intervento con la descrizione del problema riscontrato, si accumulano nelle caselle di posta e il caos negli uffici cresce.

L'elefante nella stanza: il Sec-Sisr

Dietro tutto c’è sempre l’inefficienza del Sistema informativo sanitario regionale, il Sisr appunto, che è già costato circa 40 milioni di euro in 9 anni ma continua a fare acqua da tutte le parti, come più volte scritto da LaC News24. Una problematica che il Tavolo Adduce, l’organismo interministeriale che vigilia sul piano di rientro dal debito della sanità calabrese, conosce bene. Tanto che nell’ultimo report, quello relativo ai conti del 2021, tra le inadempienze dalla Calabria viene annoverata anche la mancata verifica del regolare funzionamento del Sisr, ricordando che è dal 2017 che da Roma cercano di capire perché la piattaforma informatica centrale – entrata in funzione nel 2014 e data per regolarmente collaudata - non sia mai andata a regime nonostante il fiume di soldi che ha drenato in questi anni.

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