Il capo degli uffici giudiziari Guarascio conferma l’apertura dell’inchiesta anticipata da LaC News24. Indagini su presunte adozioni illegali. Il questore Panvino: «Difficile ricostruire un fatto di 50 anni fa»
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La Procura della Repubblica di Crotone ha aperto un'indagine sul caso di due gemellini di Cutro dati per morti nel 1970 ma i cui fratelli hanno denunciato che sono stati sottratti e venduti. Lo ha annunciato il procuratore Domenico Guarascio nel corso della trasmissione Rai "Storie italiane" di stamani, confermando l’anticipazione di LaC News24. L'inchiesta parte proprio da un'inchiesta giornalistica della trasmissione Rai dopo la prima segnalazione ricevuta dalla famiglia Oliverio. Si tratta di un caso che coinvolge due gemellini di Cutro nati nel gennaio 1970 all'ospedale vecchio di Crotone, che vennero dichiarati morti alla nascita ma di cui nessuno ha mai visto i corpi.
A denunciare il caso, 9 anni fa, alla trasmissione condotta da Eleonora Daniele, sono stati Filomena e Francesco Oliverio che raccontarono della loro mamma che piangeva perché le avevano rubato i gemellini. Il caso è tornato d'attualità nei mesi scorsi dopo le rivelazioni di "Storie di sera", che ha raccolto nuove testimonianze. La vicenda non sarebbe un caso isolato, ma l'inizio di una lunga lista di storie terribili contraddistinte dallo stesso copione: altre madri, infatti, avrebbero partorito bambini vivi a Crotone, negli anni '70 e, solo dopo il trasferimento dei neonati a Catanzaro per mancanza di incubatrici, le famiglie sarebbero state informate della morte dei neonati, senza che venisse restituito alcun corpo, né vivo né morto.
A confermare questa versione sarebbe stata un'ostetrica della vecchia struttura che alla trasmissione Rai, ha detto che «i bambini venivano adottati da donne che pagavano». E' stato anche fatto l'esame del Dna di una persona che sospettava di essere uno dei gemellini ma l'esito è stato negativo.
A maggio i giornalisti di Storie Italiane avevano consegnato alla Procura i documenti raccolti. Il procuratore Guarascio ha aperto un fascicolo di indagine nei confronti di ignoti: «Credo - ha detto - sia doveroso aprire un'indagine la più esaustiva possibile per stabilire alcune verità storiche. Stiamo procedendo per ora senza ipotesi di reato e stiamo raccogliendo, attraverso la Squadra mobile, testimonianze attraverso la formula delle sommarie informazioni».
Guarascio ha ringraziato i giornalisti della trasmissione Rai: «Grazie a voi abbiamo ricevuto segnalazioni e stiamo cercando di riscontrarne faticosamente la veridicità. Stiamo facendo un lavoro certosino, difficile e lungo di recupero della documentazione che spesso non si trova e stiamo confrontando le varie storie per cercare di trovare dei nessi capaci di integrare ipotesi di reato. La nostra attenzione è massima».
Il pm ha chiesto «un maggior contributo da chi è conoscenza dei fatti per cercare di stabilire delle verità che si spera possano essere processualmente utilizzabili. Chiunque abbia informazioni si può rivolgere alla Questura. Ritengo doveroso avviare verifiche serie».
Il questore di Crotone Renato Panvino, nel corso della trasmissione, ha rivelato che nei giorni scorsi ci sono stati una serie di interrogatori ed ha parlato di «indagine difficile perché deve ricostruire un fatto avvenuto 50 anni fa. E' un'indagine che apre scenari inquietanti qualora si troveranno le prove di sottrazione di minori. La Mobile sta lavorando in modo serrato perché le famiglie meritano una risposta visto che questi fatti hanno distrutto il clima familiare di queste persone». Anche il questore ha invitato «le persone che sono a conoscenza di elementi a contattare i nostri uffici».