Personale della Squadra Tifoserie della Digos della Questura di Catanzaro nella mattinata odierna ha notificato la Misura di Prevenzione del Divieto di Accesso alle manifestazioni sportive della durata di 5 anni ad un tifoso della squadra di calcio catanzarese di 40 anni.

Il provvedimento è l’esito dell’istruttoria condotta dalla Divisione Anticrimine sulla base delle attività info-investigative della Digos - Squadra Tifoserie il cui personale era stato costretto ad intervenire per gestire una situazione di pericolo creata dal soggetto in questione in occasione dell’incontro di calcio “Catanzaro-Palermo” disputato nello Stadio “Nicola Ceravolo” di Catanzaro.

L’episodio che ha dato origine all’attività di polizia risale, infatti, allo scorso 25 ottobre quando, terminata la gara sportiva, un calciatore, recatosi sotto la curva per il rituale saluto alla tifoseria unitamente agli altri giocatori, è stato strattonato dal tifoso nel tentativo di impossessarsi della sua maglietta e successivamente, visto il rifiuto, aggredito verbalmente e minacciato. Appurato il pericolo concreto per la sicurezza personale dell’atleta, il personale in servizio è intervenuto immediatamente riuscendo a separare i due.

La condotta di cui si reso protagonista l’uomo ha dimostrato un’inclinazione ad assumere condotte violente e, pertanto, al fine di evitare che ripeta analoghi comportamenti che minano il regolare svolgimento di manifestazioni sportive, gravemente offensivi dell’incolumità personale, di coloro che vi partecipano o assistono, il Questore, quale Autorità di Pubblica Sicurezza, ha emesso la misura prevenzionale del Daspo.

L’uomo per la durata di 5 anni non potrà accedere agli stadi ove si disputano incontri di calcio di tutte le Serie e Categorie, anche giovanili, che si svolgeranno sull’intero territorio italiano e degli altri stati dell’Unione Europea. Il divieto si estende alle aree circostanti gli stadi e ai luoghi di transito e sosta di coloro che partecipano o assistono alle competizioni calcistiche. L’uomo è stato avvisato che, l’eventuale contravvenzione al divieto impostogli, sarà punita con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 10.000 a 40.000 euro.