I sindacati: «Troppo amianto, rivisto il contratto con l’impresa». Prosegue la lentissima fase di dismissione dell’impianto. Nei giorni scorsi un confronto tra confederali e management anche sul futuro del sito, sempre più nebuloso. Intanto al primo cittadino sta balenando l’idea
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La demolizione delle ciminiere della centrale Enel di Corigliano Rossano – simbolo di quell’industrializzazione che (non)fu degli anni ’70 del secolo scorso – ripartirà, o forse sarebbe meglio dire inizierà a ottobre 2025. E con un ritardo di un anno sul cronoprogramma inizialmente previsto dal colosso energetico, causato dalla scoperta di un’eccessiva presenza di amianto nei fumaioli che ha costretto Enel ad una revisione contrattuale con l’impresa incaricata di demolire le ciminiere, la Despe S.p.A. di Bergamo.
Il tutto nell’ambito della demolizione e bonifica del sito su cui insiste l’ormai ex centrale termoelettrica, in fase di dismissione eterna, da almeno dieci anni. È quanto annunciato da Enel nell’ambito di un confronto coi sindacati – sul futuro della centrale e delle maestranze – tenutosi nei giorni scorsi.
Al tavolo erano seduti Andrea Ferrone, segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno; Michele Sapia, segretario generale Ust Cisl Cosenza; Luciano Campolongo, segretario zonale Uil e Marco Pacenza della Uiltec regionale; Rossella Sirianni, responsabile degli affari istituzionali Enel per la Calabria, Stefano Conti responsabile della centrale, Giovanni Bartolomeo, responsabile Affari istituzionali Area Sud ed alcuni tecnici.
Tema dell’incontro, come accennato «l’aggiornamento sull’avanzamento dei lavori di smantellamento della parte non più operativa della centrale termoelettrica.
«La dirigenza dell’Enel – recita la nota dei confederali – ha confermato che le attività procedono in linea con il cronoprogramma illustrato nell’ultimo incontro tenutosi a novembre 2024, fatta eccezione per l’abbattimento delle due ciminiere alte 200 metri ciascuna. Su questo fronte si è infatti registrato un rallentamento dovuto al rinvenimento di quantità di amianto superiori a quanto inizialmente previsto. A seguito di nuove verifiche e della revisione contrattuale con l’impresa incaricata, Despe S.p.A. di Bergamo, l’azienda ha comunicato che sono state completate tutte le valutazioni tecniche e di sicurezza, che è in corso la progettazione di dettaglio e che i lavori per la demolizione riprenderanno regolarmente a partire da ottobre 2025, con un prevedibile rinvio di fine lavori», inizialmente previsti ad aprile 2026 e procrastinati così per la fine dell’anno.
Il futuro (sempre più nebuloso) del sito
Nessuna novità, invece, emerge sul futuro del sito, quando sarà terminata la dismissione e la fase di bonifica. Nessuna riconversione dopo l’idea – naufragata un paio d’anni fa con l’avvento con la nuova governance del colosso energetico – di produrre idrogeno.
Un tema che per i sindacati «continua a destare forte preoccupazione», anche perché c’è in ballo il futuro di «circa cinquanta lavoratori ancora impiegati nel sito». In assenza di una progettualità chiara sul riutilizzo produttivo dell’area, secondo Cgil, Cisl, Uil «il rischio concreto è che questi posti di lavoro vengano progressivamente persi nel prossimo triennio. Per queste ragioni, i rappresentanti sindacali hanno sottolineato la a necessità di programmare momenti di confronto su sull’importante tema che riguarda una vasta area territoriale, anticipando che nei prossimi giorni programmeranno una serie di iniziative unitarie con l’obiettivo di favorire l’istituzione di un tavolo permanente che coinvolga istituzioni, Enel e parti sociali».
«L’intento – spiega ancora la nota sindacale – è quello di avviare un confronto strutturato non solo per la garanzia occupazionale delle attuali maestranze, ma soprattutto pianificare percorsi e progetti per nuove opportunità occupazionali e possibilità di attrarre investimenti pubblici e privati che possano ridare nuova vita all’area dismessa e garantire prospettive occupazionali e di sviluppo sostenibile per il territorio».
La riunione è terminata con un aggiornamento a settembre per verificare l’andamento della fase di demolizione.
Un polo fieristico all’orizzonte? Ecco l’idea di Stasi
Intanto, mentre secondo Enel quel sito non ha un futuro definito, al sindaco, Flavio Stasi, starebbe balenando l’idea di realizzare un polo fieristico nelle sale macchine, che così potrebbero sopravvivere alla demolizione.
Un’idea interessante in un territorio che attualmente non vanta un progetto articolato del genere e nel settore, da utilizzare anche per grandi e grandissimi eventi.