Coronavirus, Santelli: «Discoteche chiuse dal 13 agosto, così la Calabria si è salvata»

La governatrice a La Stampa: «Trend in crescita, ma i numeri sono contenuti». Strigliata ai giovani in vacanza all'estero: «Dovevano rimanere». E sul turismo regionale: «Boom inimmaginabile». Bordata a De Luca sui migranti: «Da lui provocazioni, ma il Governo deve fare di più»

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di Redazione
24 agosto 2020
09:37
Jole Santelli
Jole Santelli

«Facciamo un migliaio di tamponi al giorno. C'è purtroppo un trend in crescita, anche se i numeri sono contenuti. Abbiamo avuto il caso di una discoteca-focolaio, nella zona di Soverato. Abbiamo dovuto organizzare in corsa un triage all'aperto con tamponi per 1.500 giovani. Capita l'antifona, il 13 agosto ho chiuse le discoteche. Era troppo pericoloso».

A dirlo, intervistata da La Stampa, è la governatrice della Regione Calabria Jole Santelli.


Pericolo dietro l'angolo

«Il pericolo è dietro l'angolo», aggiunge poi Santelli, «abbiamo imparato che è un virus che va inseguito a ogni passo». E subito dopo: «Abbiamo poi molti contagi tra i giovani che tornano dalle vacanze all'estero: Spagna, Grecia. Ma dico io, con il mare che abbiamo, dovevano andare tutti fuori d'Italia? I genitori non potevano fargli capire che almeno quest'anno si poteva saltare? Abbiamo avuto un boom inimmaginabile del turismo. Il che ci fa tirare un sospiro di sollievo per l'economia, perché a maggio ce l'eravamo vista brutta. Sono quasi tutti turisti italiani, e per fortuna il contagio autoctono è minimo».

Gli altri governatori

Poi, alla domanda su De Luca che vuole chiudere la Campania e Musumeci che vuole cacciare i migranti, Santelli replica: «Quella di De Luca era una provocazione, niente di serio. Ma vi pare che si possa tornare a chiudere una regione? Impossibile. E d'altronde, se avessi avuto davvero un problema esplosivo di Covid-19 avrei chiuso dalla sera alla mattina, non mi sarei presa dieci giorni per vedere come va. Sì, De Luca provocava. Io, quando mi sono resa conto che in Calabria c'erano troppi assembramenti, non sono stata ad aspettare: il 12 ho firmato un'ordinanza che impone l'uso della mascherina all'aperto se proprio non si può rispettare il distanziamento».

 

E su Musumeci, Santelli aggiunge: «Provoca anche lui. È palese che la materia dell'immigrazione sia nazionale e non regionale. Lo sa anche Musumeci. Ma ha ragione ad alzare la voce perché la situazione in Sicilia è davvero pesante e nessuno se ne cura».

Il caso migranti

Per Santelli, il problema dei migranti «è reale e non sarebbe giusto negarlo. Pure in Calabria ci sono stati diversi sbarchi. Nell'ultimo episodio di spiaggiamento, un veliero partito dalla Turchia con 150 curdi a bordo, quasi tutti uomini giovani, c'erano 60 positivi. È comprensibile che la popolazione abbia paura. Non è paura dello straniero ma del contagio che ti possono portare. Capisco la rabbia di Musumeci».

 

Poi alla governatrice viene chiesto del suo rapporto col ministro dell'Interno Lamorgese: «Abbiamo un buon rapporto – spiega –, io ascolto i suoi problemi, che non nego. Lei ascolta i miei. È importante che il ministero dell'Interno abbia preso una nave in più per tenere in quarantena chi sbarca in Calabria. Però sono almeno due mesi che Forza Italia ha lanciato l'allarme sul pericolo del contagio che viene dall'Africa. Il governo deve fare di più».

 

Infine Santelli chiosa: «Ci vuole pragmatismo. Nessuno può negare che il contagio avviene per più vie: i giovani che si stringono in discoteca, quelli che tornano dalle vacanze all'estero, chi non rispetta il distanziamento, i lavoratori stranieri che rientrano, e anche, certo, i migranti clandestini».

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