Coronavirus e scuola, c'è il rapporto dell'Iss. Ecco tutte le regole per tornare in classe

Pubblicate le linee guida per la gestione dei casi di Covid negli istituti. Dovrà essere individuato un referente e ci sarà un registro dei contatti tra alunni e personale. I genitori dovranno collaborare e la quarantena non sarà automatica. L'Oms: «Pandemia sconfitta entro due anni»

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di Redazione
22 agosto 2020
07:26

Identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. La quarantena di intere classi o dell'istitituto non scatterà automaticamente, ma verrà decisa caso per caso dalla sanità del territorio.

 


Sono alcune delle raccomandazioni contenute nel rapporto “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-Cov-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” messo a punto da Iss, ministero della Salute, ministero dell’Istruzione, Inail, Fondazione Bruno Kessler, Regione Veneto e Regione Emilia-Romagna, che contiene anche i comportamenti da seguire e le precauzioni da adottare nel momento in cui un alunno o un operatore risultino casi sospetti o positivi.

Il documento

«Questo documento è il frutto di un impegno condiviso tra molte istituzioni nazionali e Regioni e Province Autonome. La necessità di riprendere le attività scolastiche è indicata da tutte le agenzie internazionali, tra le quali l’Oms, come una priorità ed è tale anche per il nostro Paese – commenta il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro –. Pertanto, in una prospettiva di possibile circolazione del virus a settembre e nei prossimi mesi, è stato necessario sviluppare una strategia nazionale di risposta a eventuali casi sospetti e confermati in ambito scolastico o che abbiano ripercussioni su di esso, per affrontare le riaperture con la massima sicurezza possibile e con piani definiti per garantire la continuità».

 

«Il documento, di taglio operativo – spiega una nota pubblicata dall'Iss –, descrive le azioni da intraprendere nel caso un alunno o un operatore scolastico abbia dei sintomi compatibili con il Covid-19, sia a scuola che a casa. Ad essere attivati saranno il referente scolastico, i genitori, il pediatra di libera scelta o il medico di medicina generale e il dipartimento di Prevenzione».

 

«Se, ad esempio, un alunno manifesta la sintomatologia a scuola, le raccomandazioni prevedono che questo vada isolato in un’area apposita assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica e che i genitori vengano immediatamente allertati ed attivati. Una volta riportato a casa, i genitori devono contattare il pediatra di libera scelta o medico di Medicina generale che, dopo avere valutato la situazione, deciderà se è necessario contattare il dipartimento di Prevenzione per l’esecuzione del tampone. Se il test è positivo il Ddp competente condurrà le consuete indagini sull’identificazione dei contatti e valuterà le misure più appropriate da adottare tra le quali, quando necessario, l’implementazione della quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di contatto stretto».

 

«La scuola, in ogni caso – si aggiunge –, deve effettuare una sanificazione straordinaria. Fra i compiti degli istituti il documento prevede anche il monitoraggio delle assenze, per individuare ad esempio casi di classi con molti alunni mancanti che potrebbero essere indice di una diffusione del virus e che potrebbero necessitare di una indagine mirata da parte del Ddp».

Riapertura inciderà su circolazione virus?

Nel documento si sottolinea che è difficile stimare al momento quanto la riapertura delle scuole possa incidere su una ripresa della circolazione del virus in Italia.

 

«In primo luogo – scrivono gli esperti –, non è nota la trasmissibilità di Sars-Cov-2 nelle scuole. Più in generale, non è noto quanto i bambini, prevalentemente asintomatici, trasmettano Sars-Cov-2 rispetto agli adulti, anche se la carica virale di sintomatici e asintomatici, e quindi il potenziale di trasmissione, non è statisticamente differente. Questo non permette una realistica valutazione della trasmissione di Sars-Cov-2 all’interno delle scuole nel contesto italiano. Non è inoltre predicibile il livello di trasmissione (Rt) al momento della riapertura delle scuole a settembre».

 

Il documento verrà aggiornato per rispondere alle esigenze della situazione e alle conoscenze scientifiche mano a mano acquisite.

L'Oms: pandemia sconfitta entro due anni

Nuovo balzo dei contagi da coronavirus in Italia: quasi mille in 24 ore (947), mai così tanti dal 14 maggio. Tra i positivi, c'è anche un giocatore del Benevento. Il ministro della Salute Speranza avverte: «Guai a pensare che la partita sia vinta» e invita i giovani a «proteggere genitori e nonni».

 

Lunghe code negli aeroporti per i tamponi. Al momento si confermano dunque l'apertura delle scuole e le elezioni, ma la commissaria Ue alla salute Kyriakides sottolinea il rischio di una nuova escalation in Europa, mentre nel mondo si contano ormai 800mila morti e oltre 22 milioni di contagi. Per l'Oms la pandemia sarà sconfitta entro due anni, a patto di tenere alta la guardia.

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