Quando si è accorto che i calcinacci stavano cadendo dal muro ha preso il fratellino di 10 anni, è andato a chiamare la madre che stava in un altro appartamento e li ha portati via, mettendoli in salvo. Si deve a un ragazzo di 17 anni il fatto che il crollo della facciata di un palazzo in via Galluppi a Sambiase, quartiere di Lamezia Terme, non si sia trasformata in una tragedia. Il padre si trovava fuori casa perché stava lavorando. Mentre scriviamo la famiglia si trova al Commissariato di Polizia di Lamezia Terme per raccontare l’accaduto.

Il terrore dei vicini: «Ha tremato tutta la casa». Indagini in corso sui lavori di demolizione accanto all’edificio. Folla di curiosi intorno al palazzo sventrato: dentro ancora mobili, foto e pezzi della vita delle famiglie che lo abitavano

Nel frattempo, intorno al palazzo sventrato, lavorano gli agenti del Commissariato, del Reparto prevenzione crimini di Vibo Valentia e i Vigili del fuoco. Hanno messo in sicurezza la zona, hanno chiamato la Sorical perché provveda alle perdite idriche e hanno allertato anche l’Italgas per via di una fuoriuscita di gas pericolosa.

Per strada un uomo si fa il segno della croce: «Ho creduto che fosse arrivato il terremoto – dice – ha tremato tutta la casa». Un’altra vicina, la signora Pasqualina, racconta che stava lavando i piatti quando il lavello ha cominciato a muoversi sotto le sue mani.

Il palazzo sventrato dal crollo e, sotto, come appariva nel 2022

La facciata del palazzo ha rischiato di travolgere anche gli operai che stavano lavorando proprio dove è crollata la parete. Stavano eseguendo lavori privati, avevano demolito un palazzo che era attaccato a quello che oggi è stata sventrato dal crollo e avevano preso a scavare con i mezzi. L’intento, da quanto si apprende, era quello di demolire un rudere per costruire un palazzo nuovo. Al momento, mentre la scientifica è al lavoro e gli agenti stanno bussando casa per casa per sentire quante più persone informate sui fatti possibile, ci si chiede se il palazzo, anche questo vetusto, sia crollato per via dei lavori eseguiti accanto che hanno toccato i precari equilibri dell’abitazione.

Un palazzo di quattro piani

Un operaio ha ancora gli occhi lucidi dalla paura. È ricoperto fino ai capelli dall’enorme polverone che si è sollevato col crollo. Racconta che fino a che la polvere non si è abbassata non si vedeva più nulla e che la polizia è arrivata in dieci minuti.
Il palazzo ha l’ingresso in via Gioberti 37. Adesso è del tutto inagibile e mostra alla folla di curiosi che si è radunata attorno la vita intima delle famiglie che vivevano lì. Solo una era presente, per fortuna, al primo piano. E, per fortuna i riflessi vividi di un ragazzo hanno scongiurato il peggio.

Al momento sono otto i nuclei familiari sgomberati tra quelli direttamente interessati dal crollo oltre ad alcune famiglie delle strutture adiacenti.