Il Questore di Crotone, Renato Panvino, nel decorso mese di Novembre ha emanato diciassette provvedimenti preventivi a carico di altrettanti soggetti, ritenuti a vario titolo pericolosi per la pubblica sicurezza.

Sono stati anzitutto notificati 13 Avvisi Orali, nei confronti di altrettanti soggetti che, sulla base di precedenti penali e di polizia, ed in conseguenza di reati recentemente commessi, sono stati ritenuti abitualmente dediti alla commissione di delitti. Uno dei destinatari è altresì indagato quale partecipe di un’associazione di stampo mafioso operante in Cirò Marina.

A tre persone, individuate quali partecipi ad una rissa in Petilia Policastro, è stato notificato il Divieto di Accesso al Centro Urbano (c.d. DACUR): i destinatari di tale provvedimento non potranno frequentare il locale pubblico nei pressi del quale è avvenuto il fatto, e dovranno mantenersi ad una distanza di 500 metri dallo stesso.

Un altro soggetto, nei cui confronti pende un procedimento penale per maltrattamenti nei confronti dei propri familiari, è stato destinatario dell’Ammonimento del Questore a cessare dalle condotte maltrattanti.

É stata avanzata al Tribunale di Sorveglianza proposta di adozione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di un soggetto, già con precedenti penali e di polizia per reati inerenti gli stupefacenti, resosi responsabile di svariate violazioni della misura del Foglio di via obbligatorio da Crotone. Altre due proposte di Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza sono state congiuntamente presentate dal Procuratore della Repubblica e dal Questore di Crotone a carico di due crotonesi, resisi responsabili di truffe on line in tutto il territorio nazionale.

La Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Crotone ha curato la fase istruttoria della predisposizione delle misure.

Inoltre, su disposizione di diverse Autorità Giudiziarie, ventisei persone sono state sottoposte alla misura della libertà controllata, che impone ai destinatari diversi obblighi, funzionali a limitarne la pericolosità sociale; un altro soggetto è stato sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata.

L’attività di prevenzione si inquadra in un più ampio e complesso piano varato dal Questore, Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza, volto a prevenire la delittuosità mediante l’intensificazione dei controlli su soggetti ritenuti particolarmente inclini alla commissione di reati.