Diario di guerra

Impotenti ma superiori: la follia del conflitto in Ucraina conferma il primato della democrazia

Le dittature sono il male di questo mondo. La frustrazione di dover restare a guardare mentre la Russia semina morte e distruzione in un conflitto fratricida rimarca che siamo dalla parte giusta della storia

218
di Enrico De Girolamo
5 marzo 2022
21:00
Vladimir Putin (foto Ansa)
Vladimir Putin (foto Ansa)

È un mondo strano. Dove i “cattivi” hanno yacht da centinaia di milioni di euro e vanno a Garmisch a sciare. Stappano bottiglie di champagne Mumm da migliaia di euro e poi le sprecano innaffiando gli ospiti in un orgasmo di bollicine. Almeno così ce li immaginiamo. Oligarchi russi, li definiamo. Ma sono solo pil e fatturato, in un mondo, quello occidentale, che ha pochi altri parametri se non i soldi. E con i soldi cerchiamo di giustificare tutto, di rimediare a tutto. C’è una guerra? Organizziamo una raccolta fondi. C’è una carestia in un posto che neppure sappiamo pronunciare? Organizziamo una raccolta fondi.

Le sanzioni economiche contro la Russia sono l’unica arma che possiamo usare. È un’arma potente, ma lenta. Le bombe sono più veloci, immediatamente letali. Mentre agitiamo le nostre carte Visa, l’Ucraina muore, fa i conti con la mancanza di acqua, di cibo, di energia elettrica. Ma non possiamo fare altro che restare a guardare mentre le leggi della finanza fanno il loro lavoro. Il prezzo di una scelta più interventista sarebbe troppo alto, insostenibile per noi e per loro. Siamo disposti a morire per l’Ucraina? Il mondo è disposto a morire per l’Ucraina?. No. La risposta è questa. Il resto sono eufemismi.


Soldi su tutto, ok. Ma per fortuna c’è anche un’altra parola, che ci redime: democrazia. Da noi non c’è un uomo solo al comando. Da noi - molli e decadenti - non c’è un Putin che decide da solo di scatenare una guerra, non c’è un Xi Jinping, non c’è un Kim Jong-un che decide anche l’unico taglio di capelli ammesso.

Ci sono i “peones” parlamentari, forse patetici ma con diritto di voto legittimato dal popolo. Ci sono le Vono, le Granato, i Cannizzaro, i Viscomi, i Furgiuele. Ci sono i Di Maio, i Salvini, le Meloni, i Letta. C’è un premier, Draghi, che deve riferire alle Camere anche se porta a pisciare il cane. C’è un presidente americano, Joe Biden, che deve fare i conti con il Congresso. C’è il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che deve confrontarsi col Bundestag.

Noi non abbiamo un solo dito sul pulsante rosso. Abbiamo una foresta di dita che spesso si intrecciano tra loro e non decidono, ma quando lo fanno, lo fanno insieme. Democrazia, si chiama. Meglio questo. Molto meglio.
«La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle altre forme che si sono sperimentate finora», parola di Winston Churchill. E da uno che ha vinto la guerra contro Hitler c’è da fidarsi.

LEGGI ANCHE

Diario di guerra - La morte in Ucraina ha i capelli rosa della piccola Polina: con i bambini muore anche la speranza

Diario di guerra - Mosca apre corridoi umanitari, ma non è una buona notizia: l’apocalisse ucraina è più vicina

Diario di guerra - Siamo disposti a morire per l’Ucraina? Ecco la domanda a cui non vogliamo rispondere

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top