C’era chi dirigeva i lavori e chi faceva da manovalanza. Una manovalanza senza troppi scrupoli capace di scavare nei siti archeologici calabresi senza alcuna accortezza e di rompere qualche vaso che aveva resistito per secoli custodito sottoterra. Un’associazione per delinquere, tra l’altro legata alla criminalità organizzata, nata per depredare giacimenti archeologici come quello di Roccelletta di Borgia, Monasterace e Capocolonna.

Secondo la Dda di Catanzaro gli organizzatori degli scavi erano Vincenzo Godano e Roberto Filoramo che si avvalevano di forza lavoro come Giuseppe Guarino, Carmine Minarchi, Michele Nicoscia, Luca Filoramo, Salvatore Capicchiano e Francesco Salvatore Filoramo.
Francesco Caiazzo, ritenuto contiguo alla cosca Arena, aveva invece il compito di acquistare i beni rinvenuti negli scavi e rivenderli sul mercato.
Michele Consolato Nicotra, Salvatore Cavallaro, Salvatore Palumbo e gli altri indagati già citati sono accusati, a vario titolo, di aver eseguito scavi illeciti per impossessarsi di beni appartenenti allo Stato e di aver danneggiato stratigrafie e strutture archeologiche delle aree in ci avevano scavato. Tra l’altro Vincenzo Godano e Roberto Filoramo sono accusati anche di ricettazione per aver acquistato una pistola.

Anche questa inchiesta, come molte altre, costituisce un filone della più nota inchiesta Jonny che ha avuto ad oggetto le attività criminali perpetrale dalla cosca Arena di Isola cli Capo Rizzuto, tra le quali il traffico di reperti archeologici provento di scavi illeciti, forniti a Francesco Arena da Vincenzo Godano.

L’inchiesta è partita il nove novembre 2021 in seguito alla denuncia dei responsabili del parco archeologico di Roccelletta di Borgia per alcuni scavi clandestini che avevano scoperto nell’area del parco avvenuti nella notte tra sei e sette novembre.
Sul posto i carabinieri hanno ritrovato quattro resti di sigarette rinvenuti vicino ad alcune buche. I reperti sono stati inviati ai Ris di Messina che hanno poi fornito i profili genetici di coloro che le avevano fumate. Non solo. I miliari hanno anche analizzato le utenze telefoniche che, in quella notte, agganciavano le celle del parco. Secondo l’attività tecnica portata avanti dagli investigatori a scavare quella notte nel parco sarebbero stati Michele Consolalo Nicotra, Salvatore Cavallaro e Salvatore Palumbo

La cattiva educazione si è ritorta contro i tombaroli anche per quanto riguarda gli scavi illeciti eseguili tra il 15 e il 16 ottobre 2022 a Roccelletta di Borgia. In questo caso i ladri avevano lasciato sul posto 5 carte per alimenti con la stampa del supermercato di Sellia Marina in cui avevano acquistato dei panini e una lattina di coca cola. Intercettato il supermercato, i carabinieri hanno preso visione delle telecamere di sicurezza dove hanno identificato Vincenzo Godano e Giuseppe Guarino che acquistavano panini e coca cola. L’analisi delle altre telecamere della città ha permesso di ricostruire il percorso effettuato dai due indagati che li ha portati nei pressi archeologico. La cattiva educazione paga. A volte anche un caro prezzo.