Affari sporchi

«L’asse tra ’ndrangheta e cartelli del Sudamerica governa il narcotraffico»: Bombardieri rilancia l’allarme sul patto internazionale

Il procuratore di Reggio Calabria a Palermo: «Da anni i clan calabresi sono partner affidabili sul mercato mondiale. Molti broker si sono trasferiti per guidare i traffici»

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di Redazione Cronaca
24 maggio 2024
17:28
Il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri
Il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri

«La ‘ndrangheta nelle indagini sul narcotraffico c'è sempre e da anni è partner affidabile dei cartelli del Sudamerica anche perché quando nella mafia comparivano i primi pentiti, la ‘ndrangheta appariva impermeabile a fenomeni simili. Le ‘ndrine, insomma, sono ormai player internazionali, si sono conquistate la fiducia dei cartelli tanto da riuscire ad acquistare a credito e a fare da garante ad altre organizzazioni». Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri intervenendo a Palermo al convegno "Le rotte e le logiche del traffico internazionale di stupefacenti e le evoluzioni della criminalità organizzata transnazionale" organizzato dalla Scuola superiore della Magistratura, dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, con il Programma Falcone Borsellino del Ministero degli Affari Esteri.

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«Alla ‘ndrangheta si riconosce una capacità di controllo del territorio che le ha dato prestigio. Poi molti broker del traffico di droga si sono trasferiti in Sudamerica - spiega Bombardieri che ha segnalato la crescita di altre organizzazioni criminali come le mafie albanesi -. Alcuni collaboratori dicono che la ‘ndrangheta a un certo punto si è posta come partner unico in Europa dei traffici di cocaina che veniva dal Sudamerica». Il magistrato ha ribadito l'importanza della cooperazione investigativa tra Paesi nel contrasto al narcotraffico.


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