Una vasta rete transnazionale colpita da un’inchiesta che ha svelato il traffico di esseri umani sulle rotte del Mediterraneo. A margine della conferenza stampa che ha raccontato i dettagli dell’operazione Medusa, il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo ha offerto un’ampia disamina dell’approccio investigativo seguito e del significato giudiziario più ampio dell’inchiesta. «Stiamo parlando di condotte non isolate, di sbarchi non occasionali, ma di un fenomeno criminale necessariamente organizzato, che ha richiesto una progettualità investigativa complessa», ha spiegato.

«Nel solo periodo tra il 2017 e il 2020 sono stati ricostruiti 10.544 migranti sbarcati sul territorio nazionale lungo la rotta orientale del Mediterraneo». Lombardo ha descritto un sistema strutturato su quattro frange criminali – ucraina, moldava, georgiana e turca – e definito l’organizzazione un esempio di criminalità transnazionale del terzo millennio: «Non ci troviamo più davanti a un singolo criminale con un compito preciso, ma a una rete di strutture criminali interconnesse, ognuna con specificità operative, che agiscono in modo sinergico per raggiungere obiettivi comuni. È un sistema che supplisce alla caduta del singolo, si adatta e si trasforma: questo è il modello moderno, efficace e pericoloso del crimine organizzato internazionale».

«In questo caso – ha chiarito – non ci sono tracce di 'ndrangheta, ma il modello è simile: lo ritroviamo anche su fronti diversi, come quello del traffico di migranti, che si è evoluto sia nei flussi sia nelle rotte».

Nel corso della conferenza stampa, Lombardo ha inoltre sottolineato il valore del principio di ubiquità previsto dal nostro codice di procedura penale: «Quando una parte della condotta criminale si verifica sul territorio italiano, l’Italia ha la giurisdizione per investigare anche ciò che accade all’estero. È grazie a questo principio e al lavoro congiunto con la Direzione Nazionale Antimafia, Eurojust, Europol, Interpol e le autorità di 12 Paesi, che si è giunti ai provvedimenti di oggi».

A incidere, anche le mutate dinamiche geopolitiche internazionali: «Siamo passati dalla rotta del Mediterraneo centrale a quella orientale. Sono cambiati i Paesi di partenza, i Paesi di transito, i profili dei migranti. Ma il fenomeno non si è fermato: si è adattato».

Infine, Lombardo ha rivolto un ringraziamento alla Polizia di Stato, alla Procura nazionale antimafia e al Governo italiano, sottolineando il supporto ricevuto dai ministri Piantedosi, Tajani e Nordio, «che hanno risposto con prontezza, rendendo possibile un lavoro tanto complesso quanto urgente».