L’artista dell’opera Domenico Sepe: «Deluso e amareggiato per lo sfratto, restituirò alla statua la sua lucentezza prima del nuovo abbraccio con Cosenza»
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Dopo il video drammatico girato il 18 giugno intorno alle sette del mattino per documentare in presa diretta il trasferimento della statua del “Vecchio Leone Socialista” da parte della ditta incaricata dal Comune di Cosenza (per la cifra di 8. 152 euro), Giacomo Mancini torna sui social con il viso decisamente più rilassato e la voce non più rotta dall’emozione.
«Ci eravamo lasciati in occasione di un’azione spregevole, violenta e volgare condotta dal sindaco di Cosenza Franz Caruso contro la storia del “Vecchio Leone Socialista” – esordisce Giacomo Mancini nel reel registrato all’interno della Fondazione che porta il nome dell’ex ministro ed ex sindaco della Città dei Bruzi -. La comunità tutta è stata offesa da uno sfratto che, al momento, è privo di una motivazione valida».
Giacomo Mancini non è solo. «Mi trovo in compagnia di due ospiti. La statua del “Vecchio Leone Socialista” che – dopo essere stata sequestrata per tre giorni – è tornata finalmente nella Fondazione Giacomo Mancini, e dell’artista dalle cui mani questa scultura è nata, vale a dire Domenico Sepe, arrivato a Cosenza per sincerarsi che il trasferimento forzoso non abbia cagionato danni».
L’inquadratura si sposta sul maestro Domenico Sepe, che stringe tra le mani una speciale spugna: «Sono qui per restituire l’originaria lucentezza alla statua di Giacomo Mancini, prima del nuovo abbraccio con la città di Cosenza, che io e la mia famiglia portiamo nel cuore».
L’artista commenta poi la decisione di Palazzo dei Bruzi di rimuovere la statua dal posto in cui fu sistemata il 25 luglio 2022: «Quando ho saputo dello sfratto, ho provato una grandissima delusione. Immaginate il mio stato d’animo nello scoprire che una mia creazione era stata rimossa come se si trattasse di un banalissimo pezzo di metallo. La mia presenza in città è un segno della grande amicizia che mi lega a Giacomo Mancini e a Cosenza».
Il videomessaggio si conclude con un annuncio da parte del nipote del “Vecchio Leone Socialista”: «Nelle prossime settimane, comunicherò il giorno e l’ora in cui avverrà la cerimonia di posa della statua». Il posto individuato dalla Fondazione rimane top secret. «Un luogo per utilizzare il quale, ovviamente, non sarà necessario interloquire con Caruso. Arrassusia», Giacomo Mancini (al momento) si lascia sfuggire soltanto questo.