Il processo si aprirà il 20 novembre: tra gli indagati anche esponenti legati ai Barbaro-Papalia e all’ex super poliziotto Carmine Gallo. Contestati reati ai danni degli imprenditori Motterlini, titolari della G&G Costruzioni
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Sono stati mandati a giudizio con rito immediato l'immobiliarista romano Lorenzo Sbraccia, il suo avvocato Umberto Buccarelli, Nunzio Samuele Calamucci, l'informatico della rete di presunte spie che ruotavano attorno a Equalize e, tra gli altri anche Pasquale e Francesco Barbaro, Nunziatino Romeo, parente del pentito di 'ndrangheta Saverio Morabito, Giuseppe Trimboli e Fulvio Cilisto.
L'accusa attorno alla quale ruoterà il processo che si aprirà il prossimo 20 novembre davanti all'ottava sezione penale del Tribunale di Milano, è tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni degli imprenditori Motterlini, titolari della G&G Costruzioni. Ad accogliere la richiesta di processo in immediato, ossia senza celebrare l'udienza preliminare, avanzata dal pm della dda milanese Francesco De Tommasi, è stato il gip Fabrizio Filice.
La vicenda, per cui si prevede che qualcuno degli imputati possa scegliere un rito alternativo, è un filone parallelo a quello che riguarda il gruppo che avrebbe avuto come riferimento Carmine Gallo, l'ex super poliziotto scomparso qualche mese fa. Secondo l'ipotesi dell'accusa, per cui gli imputati sono stati pure arrestati, l'esecuzione dell'azione estorsiva, i cui mandanti sarebbero stati Sbraccia, titolare della società Fenice, con il legale (entrambi hanno sempre respinto le accuse), sarebbe stata coordinata da Gallo e Calamucci, e affidata a Romeo, legato ai Barbaro-Papalia e ritenuto "mediatore" e autore assieme a Baldo e Cilisto.
Quest'ultimo sarebbe stato "attivato" dai due cugini Michael e Nicolas Chiera, mentre a fare da supervisori e a dare un contributo materiale ci sarebbero stati Francesco e Pasquale Barbaro e Giuseppe Trimboli.