Il tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha annullato integralmente l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Vincenzo Oscurato, originario della Campania ma residente a Montalto Uffugo, nel Cosentino. I giudici del Tdl, accogliendo la richiesta della difesa, rappresentata dall'avvocato Filippo Cinnante, hanno escluso la sussistenza della gravità indiziaria, elemento necessario per giustificare una misura restrittiva.

Secondo quanto disposto nella nuova pronuncia, non vi sarebbero elementi sufficienti a supportare la tesi della Direzione distrettuale antimafia reggina, che aveva indicato Oscurato come presunto intermediario nell’ambito di un’organizzazione dedita al narcotraffico legata alla cosca Barbaro di Platì. L’indagine, condotta dai carabinieri su delega della Dda, era partita dai presunti rapporti tra Giuseppe Barbaro e Rocco Bruno Varacalli, per poi estendersi ad altri soggetti attivi – secondo l’accusa – lungo l’asse Platì-Cosenza.

L’indagato era finito al centro delle investigazioni dopo alcune intercettazioni che lo ponevano in contatto con Varacalli, «per il tramite di Matteo Borrelli», ritenuto un anello di collegamento tra la Campania e la Calabria. Gli inquirenti avevano ricostruito una rete di presunti incontri fisici avvenuti nel 2021, tra cui uno documentato nei pressi del McDonald’s all’interno del centro commerciale di Rende.

Secondo la ricostruzione della Dda di Reggio Calabria, Oscurato avrebbe acquistato partite di droga destinate alle piazze di spaccio dell’area urbana cosentina, operando come intermediario per conto del gruppo di Platì. «I contatti – aveva scritto la procura – erano propedeutici a incontri di persona». In uno di questi dialoghi, Varacalli si sarebbe presentato a Oscurato come “l’amico di Matteo”, lasciando intendere un contatto già mediato.

Accuse che però, alla luce del provvedimento del Riesame, non reggono. Il collegio ha ritenuto non sufficientemente supportata la tesi accusatoria, decretando la caduta dell’impianto indiziario nei confronti dell’indagato.

L’inchiesta resta viva, ma per Vincenzo Oscurato il quadro cautelare (e indiziario) cambia radicalmente: torna in libertà e si libera, almeno per ora, da un’accusa pesantissima che lo voleva figura chiave tra Platì e Cosenza.