Polizia e carabinieri indagano sui tre colpi messi a segno nella notte lungo viale De Rosis. Nei pressi della stazione ferroviaria ritrovata la cassetta degli incassi del negozio macchiata di sangue. Non si esclude la fuga in treno
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Tre colpi in una sola notte, tutti nella stessa via. È la pista su cui stanno lavorando gli investigatori della Polizia e dei Carabinieri dopo una serie di intrusioni avvenute a Rossano, lungo viale Luca De Rosis. Una sequenza che fa pensare a un’azione coordinata, forse messa in atto da una banda arrivata forse da fuori città. Il primo allarme è scattato nella sede comunale, dove questa mattina gli agenti del Commissariato di Corigliano-Rossano hanno trovato arredi divelti, documenti sparsi e cassetti aperti. Nulla di rubato, ma tanto disordine. A colpire gli investigatori è stato anche un gesto insolito: tra le scrivanie sono stati rinvenuti escrementi, un segno di disprezzo verso le istituzioni e di assoluta improvvisazione da parte di chi ha agito. Sul posto è intervenuta la Polizia scientifica per i rilievi. Gli esperti hanno isolato l’area e stanno esaminando ogni impronta utile a risalire agli autori. Dalle prime verifiche si ipotizza che i malintenzionati fossero alla ricerca di carte d’identità in bianco o documenti sensibili. Un’azione mirata, dunque, non un semplice vandalismo.
Notte movimentata in viale De Rosis
Poche ore dopo, la stessa banda avrebbe agito in un’autoscuola situata sempre su viale De Rosis. Gli uffici sono stati messi a soqquadro, ma il poco denaro presente nei cassetti è stato stranamente lasciato sul posto. Anche qui l’intenzione non sembra quella di un furto comune: chi è entrato cercava altro.
Il terzo episodio si è registrato in una torrefazione poco distante. I malviventi hanno infranto il vetro d’ingresso, probabilmente con un oggetto contundente, e sono entrati all’interno. Hanno rovistato ovunque, portando via la cassetta dell’incasso, poi ritrovata poche ore dopo nei pressi dei binari della stazione ferroviaria, macchiata di sangue. Un particolare che fa pensare a una fuga precipitosa, forse con un ferito tra i componenti della banda. La vicinanza dei tre luoghi colpiti – tutti lungo la stessa strada – rafforza l’idea di un gruppo organizzato, forse proveniente da fuori città e in fuga con il primo treno utile. Gli inquirenti stanno esaminando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona e della stazione ferroviaria.
Indagini serrate
Gli agenti del Commissariato e i Carabinieri stanno lavorando congiuntamente per ricostruire il percorso dei responsabili. Il ritrovamento della cassetta dell’incasso con tracce di sangue rappresenta un elemento cruciale per le analisi della Scientifica, che cercherà di isolare eventuali profili genetici. Non si esclude che i tre colpi siano stati commessi da una banda che ha pianificato l’azione conoscendo la disposizione dei locali. Gli orari ravvicinati e la precisione con cui sono state scelte le attività lasciano pensare a un gruppo con esperienza.
La notizia ha fatto rapidamente il giro della città. Residenti e commercianti della zona si dicono preoccupati. «Non è la prima volta che si verificano episodi simili, ma mai con questa modalità» racconta un negoziante che preferisce restare anonimo.
Un messaggio inquietante
Il gesto compiuto all’interno della sede comunale – quello degli escrementi lasciati tra i documenti – ha colpito profondamente gli operatori e gli amministratori. È apparso come un segnale di sfida, o forse un modo per confondere gli investigatori. Ma resta il sospetto che dietro vi sia un disegno più ampio: la ricerca di materiale utile a produrre documenti falsi o a coprire altre attività illecite. Le indagini proseguono nel massimo riserbo. Ogni dettaglio viene valutato, dalle impronte al sangue ritrovato, fino ai percorsi dei treni notturni che partono dalla stazione di Rossano. Gli inquirenti, pur non escludendo altre piste, si concentrano su quella di un gruppo esterno che avrebbe colpito più obiettivi per poi far perdere le tracce.