Maestrale-Olimpo-Imperium

Nuovo maxiprocesso alla ’ndrangheta nel Vibonese: solo 6 dei 27 Comuni ammessi come parte civile

Il Tribunale esclude dal processo gran parte degli enti locali oltre a Regione, Provincia, Inps e Ministeri. In totale sono 188 gli imputati nel procedimento scaturito dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium

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di Giuseppe Baglivo
5 aprile 2024
16:41

Non sono stati ammessi dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia – presieduto dal giudice Tiziana Macrì – la gran parte dei Comuni che intendevano costituirsi parti civili nel maxiprocesso nato dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium. Una decisione giunta in aula con la lettura di un’ordinanza da parte del giudice Tiziana Macrì la quale ha così sciolto diverse questioni preliminari e tra queste ha rigettato gran parte delle richieste di ammissione degli enti pubblici e dei privati quali parti civili. Ammessi quali parti lese – e quindi quali parti civili nel processo – i soli Comuni di Parghelia (avvocato Angelo Calzone), Ricadi (avvocato Antonio Scuticchio), Spilinga (avvocato Scuticchio), Sant’Onofrio, Cessaniti e Filandari (avvocato Orsola Pronestì). Fuori dal processo rimangono i Comuni di: Vibo Valentia, Tropea, Briatico, Filogaso, Drapia, Limbadi, Mileto, Maierato, Nicotera, San Calogero, Marcellinara, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Pizzo, Soriano Calabro, Sorianello, Stefanaconi, Zungri, Ionadi, Catanzaro e Cittanova. Le richieste di ammissione quali parti civili di tali Comuni sono state ritenute dal Tribunale generiche, non avendo le stesse specificato il nesso causale tra le ragioni della domanda e l’oggetto del danno da risarcire. Ammessa quale parte civile anche l’Asp di Vibo Valentia (avvocato Pelanda). Fuori dal processo e non ammessi quali parti civili la Regione Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, al pari dell’Inps, del Ministero delle Infrastrutture, della Prefettura di Vibo, della Prefettura di Reggio Calabria, e dell’Agenzia delle Entrate. Il Tribunale si è altresì riservato di decidere per l’ammissione quali parti civili della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della Giustizia e il Ministero della Salute. Tra i privati sono stati ammessi parti civili: l’imprenditore Domenico De Lorenzo, il veterinario Francesco Massara, Francesco Talarico, Francesco De Nisi, l’imprenditore Vincenzo Calafati, Elettra srl e Tt Hotels Italia srl.
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Giornalista
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