«Le mie parole non sono state contro la “cultura della giustizia”, come erroneamente riferito da alcuni giornali, ma ho preso le distanze dalla cultura del giustizialismo». Don Nuccio Cannizzaro affida il proprio pensiero all’Avvenire di Calabria per chiarire il senso di un’omelia che ha fatto molto discutere. La messa degli Stati generali di Forza Italia è diventata un caso politico: Cannizzaro, in passato processato e assolto dal Tribunale di Reggio Calabria, avrebbe attaccato, secondo le cronache, la “cultura della legalità”. Nel suo chiarimento sostituisce la parola legalità con giustizialismo chiede di non usare «strumentalmente» il suo pensiero «per asserire di un mio attacco alla Magistratura di ogni ordine e grado».

Poi fa riferimento proprio al suo caso e al tempo trascorso a difendersi nelle aule di giustizia: «Credo – dice – di aver dimostrato in lunghi 18 anni di processi di aver rispettato i vari gradi di giudizio e di aver confidato nel sereno compimento dell’iter processuale. Per cui ribadisco il mio apprezzamento per l’ordinamento giuridico dello Stato e per la magistratura libera e autorevole, garanzia di libertà per tutti i cittadini».

Il sacerdote riepiloga i fatti che lo hanno riportato al centro delle cronache: «Il mio intervento è partito dal commento alla Parola di Dio della domenica, ho parlato della vanità denunciata nel libro di Qohelet e poi ho commentato il Vangelo di Luca. Solo alla fine mi sono rivolto all’assemblea ponendo domande sul cammino di verifica che in questi giorni stavano vivendo. Ho affermato che la politica deve avere orizzonti alti e non guardare solo agli interessi presenti».

Ha poi «esortato i presenti a operare scelte per il Sud, perché se il Sud si svilupperà, tutta la nazione troverà benefici. E prendendo lo spunto dal tema del convegno ho proposto ai presenti di prendere in considerazione la Dottrina Sociale della Chiesa come riferimento per ogni intervento nella vita pubblica. Qui ho accennato al valore evangelico della Giustizia, intesa come opera di Dio e non come opera dell’uomo. Poi ho fatto riferimento alla legalità, che è la prassi giuridica dei vari Stati, opera degli uomini ed ho anche fatto riferimento al giustizialismo, che in alcuni casi, secondo me, non aiuta la giustizia».