L’inchiesta

Posti letto covid gonfiati per evitare la zona rossa, la Procura chiude le indagini sugli ex vertici del policlinico

Falso ideologico è il reato contestato all'ex commissario Giuliano e all'ex direttore sanitario Galletta. Coinvolto anche l'ex rettore dell'Umg De Sarro. Avrebbero comunicato dati falsi alla Regione

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di Luana  Costa
2 gennaio 2024
16:50

Avrebbero comunicato posti letto covid - attivabili entro 48 ore - nel reparto di Pneumologia e di Geriatria dell'ex policlinico universitario e nel presidio ospedaliero ex Villa Bianca di Catanzaro in realtà inesistenti poiché in assenza di personale e di un sufficiente numero di stanze e di dotazioni materiali.

L'inchiesta sui posti letto covid gonfiati

È giunta a conclusione l'indagine istruita dalla Procura di Catanzaro che nel giugno scorso ha travolto l'ex azienda ospedaliero universitaria Mater Domini di Catanzaro e l'Università Magna Grecia sui presunti posti letto gonfiati durante la pandemia per evitare la zona rossa. Falso ideologico è il reato contestato ai quattro indagati, in particolare si tratta di Giuseppe Giuliano e Matteo Galletta, coinvolti nell'inchiesta per fatti avvenuti quando rispettivamente ricoprivano  l'incarico di commissario straordinario e direttore sanitario dell'ex policlinico universitario, entrambi colpiti da una interdizione dall'esercizio di pubblici uffici per un anno, poi revocata, costata però una sospensione dai rispettivi incarichi.


L'interdizione

Giuseppe Giuliano, intanto, era stato nominato commissario straordinario all'Asp di Vibo Valentia - poi sostituito da Antonio Battistini - mentre Matteo Galletta nominato direttore sanitario all'Umberto I di Roma. Indagato anche l'ex rettore dell'Umg di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, e Caterina De Filippo che all'epoca dei fatti ricopriva l'incarico di direttore medico di presidio dell'ex policlinico universitario.

La gestione dei reparti durante l'emergenza covid

Sotto la lente della Procura c'è finita la gestione dei reparti ospedalieri durante l'emergenza pandemica. Secondo la ricostruzione del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro - che ha condotto le indagini - i due manager sanitari avrebbero dichiarato più posti letto di quelli effettivamente attivabili mancando personale, stanze, dotazioni materiali, quali letti e materassi, farmaci e dispositivi di protezione individuale così inducendo il dipartimento competente della Regione Calabria ad inserire dati erronei sulla piattaforma del ministero della Salute ai fini del monitoraggio della pandemia e dell'attribuzione dei codici colori.

Il coinvolgimento dell'ex rettore De Sarro

Indagati in concorso anche l'ex rettore dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro, che avrebbe garantito a Giuseppe Giuliano il suo appoggio e rassicurazioni per non far trapelare le informazioni riguardanti i posti letto ritenuti dagli inquirenti in realtà inesistenti. I reparti finiti nel mirino della magistratura sono quelli di Pneumologia e Geriatria che secondo i dati comunicati in Regione avrebbero assicurato la disponibilità ciascuno di 12 posti letto oltre ai 40 "attivabili" al presidio ospedaliero ex Villa Bianca, in locali «in completo stato di abbandono» in cui non risultava funzionante neppure la rete di erogazione dei gas medicali.

I posti letto covid a Villa Bianca

In questo caso, sarebbe stata Caterina De Filippo a dichiarare alla Regione i posti letto «pur consapevole della falsità dei dati al solo scopo di evitare lo spostamento della Calabria in zona rossa». «Io li dichiaro, non ho problemi. Servono soltanto per aumentare il denominatore» avrebbe assicurato a Giuseppe Giuliano in una conversazione telefonica intercettata. Quest'ultimo si sarebbe messo d'accordo con l'ex direttore sanitario per inserirli tra quelli attivabili e non già attivati. «Sì, sì mettili attivabili» diceva al telefono con Galletta. «Questi stanno cercando di scivolarmi la zona rossa a me».

Giornalista
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