Mater Domini

In Calabria posti letto Covid inventati per evitare la zona rossa, le intercettazioni: «Mattè, dobbiamo raccontare fesserie»

Quattro le persone sotto inchiesta, tra cui l’ex commissario del policlinico di Catanzaro Giuseppe Giuliano, il rettore Giovan Battista De Sarro e l’ex direttore sanitario del Mater Domini Matteo Galletta. Gli investigatori: «Non c’erano neppure i materassi, numeri completamente inventati per evitare le restrizioni»

145
di Luana  Costa
7 giugno 2023
15:28
Da sinistra, Giuseppe Giuliano e Matteo Galletta
Da sinistra, Giuseppe Giuliano e Matteo Galletta

«Allora io oggi faccio la comunicazione, se voi siete d'accordo distribuisco però i 20 posti tra Geriatria e Pneumologia». Siamo nel gennaio del 2022 e Giuseppe Giuliano, ex commissario straordinario del policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro e attualmente alla guida dell'Asp di Vibo, dichiara i suoi intenti al rettore dell'Università Magna Grecia, Giovambattista De Sarro, il quale replica: «No chiamo loro due (i primari dei due reparti ndr) e gli dico che non devono dire nulla e che saranno messi nel più breve tempo possibile in regola».

Posti letto inesistenti

È così che viene comunicata l'esistenza di 24 posti letto Covid nell'ex policlinico universitario al dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria «in realtà inesistenti» secondo l'inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro, che indaga sui presunti numeri gonfiati ad arte per evitare la zona rossa in Calabria. Inchiesta che ha portato questa mattina all'esecuzione di una misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici per un anno nei confronti di Giuseppe Giuliano, attuale commissario straordinario dell'Asp di Vibo Valentia e di Matteo Galletta, ex direttore sanitario del policlinico, di recente nominato all'Umberto I di Roma.


Leggi anche

La copertura del rettore

Tra gli indagati risultano anche il rettore dell'Università Magna Grecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro accusato di concorso in falso ideologico con Giuliano e Galletta. Il primo episodio finito agli atti dell'inchiesta messa a segna dal nucleo operativo della Guardia di Finanza di Catanzaro risale, appunto, al gennaio del 2022. I tre in concorso avrebbero comunicato alla Regione Calabria «l'esistenza di 24 posti letto Covid immediatamente attivabili nelle 48 ore» nell'ex policlinico universitario: 12 in Pneumologia e altrettanti in Geriatria. 

Mancano letti e materassi

Secondo gli inquirenti, tuttavia, «inesistenti, mancando il personale (medici, infermieri e oos), non essendo stato predisposto un numero di stanze sufficienti e le necessarie dotazioni materiali, quali letti, materassi». All'appello mancano anche «appositi percorsi dedicati (sporco/pulito), magazzini per la conservazione dei dispositivi di protezione individuale, farmaci da utilizzare in caso di necessità, apposite aree dedicate alle fasi di vestizione e svestizione degli operatori sanitari».

Zona rossa

In tal modo, si legge nell'ordinanza si sarebbe determinato «l'inserimento da parte della Regione Calabria, indotta in errore, di dati non corrispondenti al vero sulla piattaforma informativa del ministero della Salute per la rilevazione giornaliera dei posti letto Covid». Dati utilizzati per l'assegnazione del codice colore e le fasce di rischio alle Regioni in ordine al contenimento della pandemia sui territori.

I posti a Villa Bianca

Il secondo episodio risale, invece, all'agosto del 2021 e protagonisti sono Giuliano, Galletta e Caterina De Filippo, all'epoca dei fatti direttore medico di presidio del policlinico universitario. Anche in questo caso, sarebbe stata comunicata al dipartimento Salute della Regione Calabria l'esistenza di 40 posti letto Covid attivabili in 48 ore al presidio Villa Bianca, afferente all'ex azienda universitaria Mater Domini ma «inesistenti, trovandosi i locali - pur appositamente liberati dopo il trasferimento del reparto di Odontoiatria - in completo stato di abbandono, non funzionando neppure la rete di erogazione dei gas medicali, mancando inoltre il personale».

Posti letto inventati

Secondo il gip che ha convalidato le misure: «Tutti nella piena consapevolezza della falsità dei dati, in particolare Giuliano e Galletta, sin dall'inizio d'accordo nel dichiarare posti letto completamente inventati, il cui numero variava a seconda della richiesta formulata dall'organo politico». Significative le intercettazioni captate dalle fiamme gialle: «La stessa fesseria gli dobbiamo raccontare Matté. Questa è la versione! Non ce ne sono altre», dice Giuliano rivolgendosi a Galletta che domanda: «Senti allora però questi 22 posti letto li metto attivabili?». «Sì, sì mettili attivabili» risponde secco Giuliano «e devono fare in culo che mi hanno rotto le palle, questi cercano di scivolarmi la zona rossa a me! Capito?».

Evitare lo spostamento in zona rossa

Caterina De Filippo a sua volta «pur consapevole della falsità del dato comunicava al dipartimento della Salute su richiesta di Giuliano 40 posti letto covid aggiuntivi a Villa Bianca allo scopo di evitare lo spostamento della Calabria in zona rossa» che intercettata dice: «Io li dichiaro, non ho problemi servono soltanto per aumentare il denominatore».

«Le conversazioni captate hanno fatto emergere con brutale evidenza come la pubblicizzazione di posti letto covid inesistenti presso l'azienda ospedaliera Mater Domini (né attivabili in breve tempo) sia stato uno strumento per il commissario straordinario Giuliano per mantenere il proprio posto, soddisfacendo a parole le richieste provenienti dall'organo politico nonché per farsi pubblicità con la stampa» annota il gip.

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top