Operazione revolvo

Reggio, appalti all’ombra della ’ndrangheta: arrestati un carabiniere e 3 imprenditori

VIDEO | Contestualmente è in corso l’esecuzione del sequestro preventivo di 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. Indagate 10 persone, tra cui funzionari del Comune della città dello Stretto

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di Redazione
15 dicembre 2022
08:42

Arresti domiciliari, emessi dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 4 persone - tre imprenditori e un carabiniere - ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e turbata libertà degli incanti, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Contestualmente, è in corso l’esecuzione del sequestro preventivo di 11 imprese attive nel settore edile, per un valore stimato in oltre 10 milioni di euro. Dieci ulteriori persone risultano indagate, tra cui funzionari del comune di Reggio Calabria. 

Le indagini

Le indagini, condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria, sotto il coordinamento dalla Direzione Distrettuale Antimafia, avrebbero svelato l’esistenza di una cordata di imprenditori edili, contigui alla ‘ndrangheta e facenti capo a un unico gruppo familiare, che, grazie a cointeressenze e corruttele di funzionari, sarebbero riusciti, in una passata amministrazione cittadina, ad aggiudicarsi diverse commesse di edilizia pubblica.


In particolare, sarebbe stata accertata l’esistenza di un consolidato sistema illegale fondato su ripetuti favoritismi protratti nel tempo, a fronte di utilità corrisposte ai funzionari pubblici, in un consolidato rapporto di “do ut des”.

Un carabiniere ai domiciliari

Dalle indagini sarebbero, inoltre, emerse gravi condotte portate avanti da un carabiniere, che avrebbe consentito a uno degli indagati, sottoposto agli arresti domiciliari, di disattendere sistematicamente le prescrizioni derivanti dalla misura cautelare. Oltre a ciò, il graduato avrebbe fornito mezzi e apparecchiature tecniche al fine di consentire a soggetti investigati di eludere, tramite vere e proprie “bonifiche” ambientali, eventuali attività di intercettazione condotte a loro carico. L’esecuzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti del militare è stata eseguita con il supporto del Comando Provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia.

 

 

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