25 anni. Tanto è passato dalla tragedia del camping Le Giare a Soverato, costata la vita a 13 persone. Una violenta alluvione la notte tra il 9 e il 10 settembre 2000 portò distruzione e morte durante un campo estivo dell’Unitalsi. Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale ha reso omaggio alle vittime, volontari e disabili, di cui un disperso, con una partecipata cerimonia sul luogo della tragedia in località Turrati, alla presenza di autorità civili, militari e religiose, tra cui i sindaci del comprensorio e il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa.

Tra memoria e responsabili


«Oggi è la giornata della memoria ma allo stesso tempo è l'occasione per mandare un messaggio sull'importanza della salvaguardia dell'ambiente - ha dichiarato il sindaco della città ionica, Daniele Vacca -. Quella tragica notte ha spazzato via 13 vite, ha distrutto un campeggio che non poteva sicuramente stare nell'alveo di un fiume. Già tanto è stato fatto nella nostra comunità per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, che è la piaga della nostra regione, ma bisogna ancora fare tanto».

Per non dimenticare


Dopo la deposizione di una corona commemorativa ai piedi del monumento dedicato alle vittime, la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Catanzaro Squillace mons. Claudio Maniago: «qui c'è una ferita aperta non solo per la città di Soverato ma per l'intera diocesi, per l'Unitalsi - ha ribadito il presule - per tutte le persone che qui hanno lasciato degli affetti cari E' un dolore che aiuta a fare memoria, per non dimenticare volti, storie, persone».

Soverato, oggi si ricorda l'alluvione che, venticinque anni fa, uccise tredici persone al Camping Le Giare. Un momento che fermò l'intera regione. Ai nostri microfoni, questa mattina, il ricordo del sindaco Daniele Vacca