Stavolta ci siamo. Non che ce ne fossero di dubbi, perché in fondo ministeri e governo ci avevano messo la faccia. Ma che il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, nella riunione di oggi, abbia messo sul piatto le risorse necessarie per chiudere il cerchio sulla nuova statale 106 nella porzione tra Sibari e Rossano, è fatto storico: i soldi ci sono, l’opera si farà. E si farà nei tempi dettati dal Mit e da Anas.
Pubblicato il bando di gara, entro la primavera prossima dovrebbero iniziare i lavori per concludersi nei cinque anni successivi, quindi ipoteticamente nel 2031. Sembra un film di fantascienza ma non lo è (più). È un po’ come una rivincita per la Sibaritide che solo da qualche anno sta rincorrendo standard adottati in tutto il resto della regione tranne che – negli ultimi cinquant’anni – nel nordest calabrese. E non che si soffra della sindrome di Calimero, da queste parti. Semplicemente è stata una terra scientemente abbandonata, in favore di altri territori.

Dal 2031, però, se tutto andrà per il verso giusto anche la Sibaritide viaggerà su una strada moderna, a quattro corsie, ed una linea ferroviaria elettrificata.
Proprio grazie ai soldi messi sul piatto dal Cipess, quest’oggi: 1,12 miliardi di euro, a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027. Così ha deciso il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Si tratta, insomma, del decisivo passo avanti compiuto dal Mef e da Anas, il cui comparto calabrese è governato da Francesco Caporaso, proprio di recente nominato commissario della statale 106.

Nelle settimane scorse, proprio durante una visita delle telecamere di LaC Tv sul cantiere del terzo megalotto – il segmento in fase conclusiva a nord di Sibari e fino a Roseto Capo Spulico, il rup dell’opera Silvio Canalella ne aveva scandito i tempi, rassicurando anche sulla realizzazione della tratta a sud.

Adesso non resta altro che attendere la tempistica relativa al bando, quella legata a tutti gli adempimenti burocratici per l’affidamento dei lavori e poi le ruspe in azione, nella prossima primavera.