Tra Mileto e Gioia Tauro i luoghi di approvvigionamento, mentre la piazza di spaccio era in centro città in un luogo particolarmente frequentato dai giovani. Ecco la sentenza
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Il Tribunale collegiale di Lamezia Terme – Angelina Silvestri presidente, Rosario Aracri e Adriana Marasco a latere – ha emesso sentenza nei confronti degli imputati implicati nel procedimento denominato Droga Parlata incentrata su un vasto traffico di droga a Lamezia Terme.
Sono 53 le condanne e 25 le assoluzioni nei confronti di imputati a vario titolo accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, di reati in materia di armi e tentata estorsione. Secondo l’accusa una presunta associazione dedita al traffico di stupefacenti era operativa a Lamezia Terme, e i luoghi di approvvigionamento si trovavano in provincia di Vibo Valentia (Mileto) e Reggio Calabria (Gioia Tauro), avente la base logistica, e luogo di stoccaggio dello stupefacente, facilmente controllabile dagli indagati, nonché soggetta, tramite scanner, ad accurate “bonifiche”, per individuare eventuali microspie installate dalle forze di polizia, con la relativa piazza di spaccio in Piazza Mercato Vecchio di Nicastro, frequentata da giovani.
La sentenza
- Gianluca Adone, 12 anni e 2 mesi;
- Francesco Angotti, 4 anni e 4 mesi:
- Stefano Apa, 4 anni;
- Antonio Bonaddio, un anno e 8 mesi;
- Immacolata Bonali, 4 anni;
- Pasquale Buffone, 16 anni e 4 mesi:
- Felice Cadorna, 30 anni;
- Marco Caligiuri, un anno;
- Michele Caruso, 6 anni e 8 mesi;
- Antonio Cerra, 8 anni e 2 mesi;
- Marco Antonio Cerra, 11 anni e 8 mesi;
- Andrea Chirico, 3 anni;
- Alessio Cortese, 11 anni e 5 mesi;
- Domenico Cracolici, 4 anni;
- Angelo Antonio Fazzari, 6 anni;
- Francesco Filippini detto “Bazzarino”, 4 anni e 8 mesi
- Giacomo Gallo, 4 anni e 3 mesi
- Francesco Galluzzi, 6 anni e 8 mesi
- Giancarlo Gelsomino, 4 anni
- Francesco Gimpà, detto “Ciccio il meccanico”, 4 anni e 4 mesi
- Pasquale Gigliotti, 4 anni e 6 mesi
- Hans Georg Holzahausen, 13 anni e 8 mesi
- Samuel Iannelli, detto “Samuelino” / “Puzzella”, 3 anni e 4 mesi
- Luig Iannì, 6 anni e 10 mesi
- Lorenzo Isabella Velenzi detto “Giuseppe”, 12 anni e 10 mesi
- Fabrizio Lezoche 6 mesi
- Mario Maiolo detto “Conte e foca”, 6 anni e 2 mesi
- Mario Marcianò, 2 anni
- Maurizio Mazza, 13 anni e 6 mesi
- Antonio Mendicino detto “Picuni”, 4 anni
- Antonio Mercuri, 2 anni e 6 mesi
- Sergio Montuoro 3 anni e 4 mesi
- Fortunato Moretti, 1 anno e 6 mesi
- Manuel Motta, un anno e 6 mesi
- Fabio Murone, 4 anni
- Luigi Notarianni classe 1954 detto “Gino”, 2 anni
- Raffaele Pagliuso 3 anni e 9 mesi
- Gianluca Paradiso detto “Pitorro”, un anno
- Antonio Perri, un anno
- Luciano Pesce, 4 anni e 8 mesi
- Danilo Fileggi, 12 anni e 6 mesi
- Iolanda Pulice, un anno
- Saverio Pulice, 4 anni
- Fausto Raso, 16 anni e 2 mesi
- Giovanni Roberto, 12 anni, 11 mesi e 9 giorni
- Davide Saladino, un anno e 4 mesi
- Giuseppe “Peppe” Saladino, 6 anni e 6 mesi
- Claudio Scardamaglia, 6 anni e 6 mesi
- Vincenzo Taccone, 6 anni
- Santo Talarico detto “Sandrino”, 4 anni e 4 mesi
- Pasquale Taverna detto “Chirichella”, 3 anni e 5 mesi
- Angelo Torcasio detto “Nello”, 6 anni
- Antonio Torcasio detto “Gnaffi”, 12 anni e 10 mesi.
Il Tribunale ha assolto Flavio Bevilacqua, Sandro Bevilacqua (difeso dall’avvocato Domenico Villella), Luigi Buccinnà, Pietro Antonio Caruso, Fernando Cittadino (difeso dall’avvocato Aldo Ferraro), Bruno Cortese (difeso dall’avvocato Pino Zofrea), Salvatore Curcio, Carlo Davoli, Giovanni De Fazio, Mario Gigliotti, Raffaella Gigliotti, Erik Grillo, Peppe Marrazzo, Carmine Vincenzo Notarianni, Luigi Notarianni, Giuseppe Osso, Redentore Pacenza, Caterina Pagliuso Francesco Porco, Luigi Semeraro, Claudio Strangis, Eugenio Torcasio, Ugo Torcasio, Franco Trovato, Valentino Vesci.

