Mare di lacrime

Veglia la sorellina morta durante la traversata: il dramma di un piccolo migrante sbarcato a Vibo

VIDEO | Ora è al sicuro in una tenda della Protezione civile. Ma appena sbarcato con la mamma ha dovuto subire lo strazio della sorella adagiata in una bara bianca. La sua tragedia raccontata dalla volontaria: «Gli ho dato dei pastelli, ha fatto un disegno sulla pace»

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di Cristina Iannuzzi
31 ottobre 2023
15:11

Ha raggiunto le coste calabresi vegliando il corpo della sorellina di 12 anni morta durante la traversata. Insieme alla mamma è riuscito a raggiungere Vibo Marina dove è sbarcato insieme ad altri 47 migranti. Ora i suoi incubi e i suoi sogni prendono forma nei disegni che colora sotto le tende della Protezione civile che gli ha assicurato un pasto caldo e una brandina dove dormire. È solo una delle storie che prendono forma ascoltando i volontari impegnati in queste ore ad accogliere le persone soccorse dalla ong tedesca Sea Eye per poi essere trasbordati e condotti nel porto calabrese.

Quattro di loro non ce l'hanno fatta. Chi per annegamento, chi per le esalazioni da idrocarburi. I sopravvissuti hanno viaggiato con i cadaveri a bordo. Un'esperienza enormemente traumatica per un bambino che non avrà più di 10 anni accolto insieme alla madre dagli operatori dell'associazione Augustus. Insieme agli altri compagni di viaggio hanno trascorso la prima notte nella tensostruttura mobile allestita dal Ministero dell'Interno.


Uno dei volontari, Vincenza Curigliano, racconta: «Erano stremati. Un uomo con ustioni su tutto il corpo è stato trasferito al centro specializzato di Catania, mentre una donna al nono mese di gravidanza è stata ricoverata allo Jazzolino. C'erano pure due bambini di pochi mesi. E c'erano soprattutto quattro cadaveri, tra questi quello della ragazzina sorella più grande del bambino che stiamo ospitando. Tre salme saranno seppellite al cimitero di Vibo, la quarta a Bivona, dove sono tumulati altri migranti morti durante le traversate.

«Il feretro della bambina, chiuso in una bara bianca, è stato accompagnato dalla mamma e dal fratello più piccolo. Erano straziati – racconta la volontaria -. Ci siamo presi cura del bimbo. Gli abbiamo consegnato alcune matite colorate e un album che il piccolo ha riempito con disegni di fiori, cubi e un uccello che vola libero nel cielo». Mentre sfoglia l'album Vincenza scorge una scritta a caratteri cubitali: «Peace be still», scrive il fratellino della bimba deceduta: «Sarà pace». Un messaggio di speranza dopo tanto dolore per la tragica perdita della sorella.

Vincenza vive con grande coinvolgimento emotivo ciò che accade attorno a lei. Ci sono i più piccoli, ma ci sono anche le loro mamme, così provate, ma anche coraggiose: «Fa uno strano effetto vedere queste donne della mia età che hanno affrontato un viaggio della speranza per salvare i loro piccoli. Ho anch'io un figlio di due anni. Vorrei poter fare di più per queste persone», dice rammaricata.

Giornalista
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