Crescono gli addetti ai progetti innovativi (+2,9%), con punte nelle università. Ma le PMI soffrono il divario con le grandi imprese e nel Mezzogiorno arrivano solo il 5% dei fondi esteri
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In Calabria aumentano gli investimenti in ricerca e sviluppo. La crescita è pari al 18% ma in termini di Pil l’apporto complessivo di imprese ed enti pubblici della regione è il più basso d’Italia. Pochi investimenti esteri. Lo dice l’ultimo report dell’Istat. Nel 2023 in Italia sono stati spesi 29,4 miliardi di euro, il 7,7% in più rispetto all’anno precedente: 15 miliardi di euro, 51,1% provengono da investimenti privati, 10,8 miliardi, il 36,9%, da investimenti pubblici e 2,9 miliardi, il 9,8%, da finanziatori stranieri. Il 59,8%, 17,6 miliardi, risultano investiti in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Piemonte.
La Lombardia è la regione che contribuisce maggiormente e rappresenta il 20% della spesa totale. Il Nord traina, il Sud arranca. Nel Paese cresce la spesa ma aumentano i divari tra grandi e piccole e medie imprese. Queste ultime fanno fatica a stare dietro alle prime per ragioni di disponibilità economiche e di fatturato. Nel complesso ricerca e sviluppo valgono l’1,7% del Prodotto interno lordo con una quota delle imprese pari allo 0,8%.
L’aumento di personale dedicato ai progetti innovativi è stato pari, in media al 2,9%, con punte del 6% nelle istituzioni pubbliche e nelle università. Le migliori performance si sono registrate in Molise dove gli investimenti sono cresciuti del 25,9%, in Calabria, +18,5%, ed in Friuli-Venezia Giulia, +18,4%. La Calabria però è la regione che contribuisce di meno in termini di Pil. La quota di spesa delle imprese della regione è pari allo 0,1% del Prodotto interno lordo nazionale. La quota di spesa pubblica e del privato non profit è invece pari allo 0,67%. Le grandi multinazionali snobbano il Sud e la Calabria non fa eccezione. Nel Mezzogiorno solo il 5% di finanziamenti esteri.
I settori che investono di più in ricerca e sviluppo sono la produzione di autoveicoli, di macchinari e di altri mezzi di trasporto: questi tre messi insieme rappresentano il 38,4% della spesa complessiva.
Nella produzione dei macchinari nel 2023 sì è registrato un aumento del 10% della produzione. Seguono l’elettronica con il 7,8%, il comparto della ricerca scientifica, quello informatica e la farmaceutica con quote superiori al 6%. Nella ricerca scientifica si registra un consistente calo di investimenti pari al 9%. Passo indietro anche per le telecomunicazioni, -6%, e per l’assistenza sanitaria, -2%.