Caos e polemiche

Concessioni balneari, i gestori dei lidi calabresi fanno quadrato e Gasparri li sostiene: «Il Governo legittimato a difenderli»

VIDEO | A Lamezia si è tenuta l’assemblea di categoria per affrontare il nodo delle proroghe messe “fuori legge” dalla Giustizia amministrativa e dalla Ue. Un braccio di ferro tra Italia e Europa che rischia di schiacciare gli imprenditori del settore  

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di Sonia  Rocca
9 maggio 2024
20:17

Il nodo delle concessioni balneari continua a tenere banco. Gli imprenditori calabresi che operano nel settore hanno partecipato oggi, a Lamezia, all’assemblea di categoria indetta ed organizzata da Assobalneari e sostenuta da Federturismo e Confindustria. Il problema è noto: le proroghe delle concessioni demaniali che consentono ai gestori dei lidi di operare non sarebbero legittime. Un problema molto urgente perché arriva alla vigilia di una stagione estiva che potrebbe essere compromessa dalla querelle che, a diversi livelli istituzionali, si è aperta sulla questione. Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha dato il colpo di grazia, definendo “scarsa” la risorsa spiaggia, contraddicendo gli orientamenti del Governo ed esortando i Comuni mettere a gara le concessioni rispettando la direttiva Bolkestein. La categoria comunque non intende mollare la presa, e difende gli interessi di un sistema consolidato negli anni che ora rischia di saltare. Nel frattempo che la vicenda arrivi a soluzione, a farne le spese, in termini di incertezza e quindi di investimenti, sono gli operatori balneari.

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Il presidente di Assobalneari Italia, Fabrizio Licordari, si è scagliato contro la Giustizia amministrativa, che ha fatto vacillare le certezze di chi fino a quel momento poteva contare sull’appoggio di Palazzo Chigi. La situazione dunque è di grande confusione e, a quanto pare, a parte le rivendicazioni politiche di esponenti parlamentari della Lega come quella di Elisa Montemagno che, collegandosi da remoto con l’assemblea dei balneari calabresi, ha promesso l’intervento di Matteo Salvini all’interno del Governo. Se non è comunque chiaro cosa e come potranno essere prese decisioni contrarie ai pronunciamenti di Tar e Consiglio di Stato, di certo la questione esplode in piena competizione per le Europee.


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Oggi gli operatori balneari calabresi, in particolare, non sanno come muoversi essendo già in notevole ritardo per la realizzazione dei lidi e degli stabilimenti balneari. Sono moltissimi i Comuni infatti che non hanno approvato i piani di spiaggia e tecnicamente diventa difficile anche la concessione temporanea. La burocrazia, soprattutto dopo le sentenze, non si assume la responsabilità e a farne le spese sono i balneari. A rischio sarebbero migliaia di posti di lavoro stagionali e una buona fetta di economia calabrese potrebbe saltare. Il presidente Occhiuto non era presente all’incontro e a lui comunque si è rivolto Giuseppe Nucera, presidente Assobalneari della Calabria, chiedendo un intervento immediato per il rischio che sta correndo l’industria balneare calabrese. Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, intervenendo da remoto, ha stigmatizzato le sentenze dei Tar: «Il Governo ha stabilito che la risorsa spiaggia non è scarsa e che ci sono spazi per nuove imprese che vogliono intraprendere questa attività. Noi vogliamo tutelare le imprese, è un compito legittimo del Governo e del Legislatore».

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