Video | La categoria, già messa in ginocchio da rincari e crisi di settore, non troverebbe nell’ente locale alcun interlocutore disponibile ad affrontare insieme le emergenze
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L’Associazione commercianti del territorio di Corigliano, guidata da Vincenzo Natozza, ha denunciato pubblicamente la totale assenza di confronto da parte dell’amministrazione comunale e in particolare del sindaco Flavio Stasi.
Durante una conferenza stampa tenuta ieri, i rappresentanti dell’associazione hanno espresso “delusione e amarezza” per il silenzio che ha seguito due richieste formali di incontro – inviate il 20 settembre 2024 e il 15 aprile 2025 – rimaste senza alcuna risposta. «Il commercio è il motore della società e oggi è in sofferenza» – è stato ribadito– con l’aggravante che chi dovrebbe dare ascolto e supporto si mostra assente. La categoria, già messa in ginocchio da rincari e crisi di settore, non trova nell’ente locale alcun interlocutore disponibile ad affrontare insieme le emergenze. Il sindaco Stasi, ricordano, aveva partecipato all’inaugurazione della nuova sede dell’associazione, manifestando disponibilità al dialogo. Tuttavia, «a oggi nessun seguito, nessun invito ufficiale, nessuna apertura concreta».
Le richieste degli operatori
Le rivendicazioni dell’associazione mirano alla ripresa economica e alla valorizzazione del territorio. Tra i progetti proposti: valorizzazione del Castello Ducale di Corigliano; rilancio del settore dell’artigianato; uso del Quadrato Compagna per eventi pubblici e spettacoli; ristrutturazione di spazi inutilizzati per le attività locali; promozione del Santuario di San Francesco di Paola; sostegno a iniziative già operative e creazione di nuove realtà. Tra i punti più urgenti anche la necessità di rivedere le imposte comunali che, denunciano, “pesano in modo insostenibile su commercianti e cittadini”, nonostante i margini di azione siano limitati dalle normative. Tuttavia, «attraverso il dialogo e la volontà politica si può fare molto».
Sicurezza e decoro urbano
Al centro della protesta anche il tema della sicurezza. L’associazione chiede interventi contro l’abusivismo e il degrado, e misure per migliorare il decoro urbano. Tutte richieste, precisano, «mai ascoltate dall’amministrazione». «Serve una rivoluzione culturale che parta dal basso – si afferma – per rigenerare il tessuto urbano ed economico». L’auspicio è che il sindaco e la Giunta rispondano presto, ma l’associazione avverte: «In caso contrario, renderemo pubbliche le nostre proposte con iniziative rivolte alla cittadinanza».