Viaggio in una parola che spesso fa paura perché evoca immagini negative. Eppure non è sempre un peso schiacciante, può essere uno strumento per costruire il futuro. Ecco qualche consiglio per gestirlo
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Il termine “debito” spesso fa paura. Evoca immagini di conti in rosso, pignoramenti, notifiche degli ufficiali giudiziari. E in effetti, se gestito male, il debito può diventare un peso schiacciante.
Ma è giusto considerarlo sempre un nemico? La verità è che il debito non è di per sé una cosa negativa. Così come un coltello può cucinare un pasto o ferire, il prestito può aiutarti a costruire il futuro… o trascinarti in un vortice dal quale è difficile uscire.
Cos’è un prestito? La promessa di restituire
In pratica, un prestito è un accordo: una persona o un’istituzione (di solito una banca) ti dà una somma di denaro oggi, e tu ti impegni a restituirla in futuro, con l’aggiunta degli interessi.
Questi interessi sono il “prezzo” dell’anticipo: compensano il rischio per chi presta e il tempo in cui non può usare quei soldi.
I prestiti possono essere:
Personali: per esigenze private (es. arredare casa, fare un viaggio).
Finalizzati: legati a un acquisto specifico (es. finanziamento per un’auto).
Mutui: prestiti a lungo termine per comprare una casa.
⚠️ Attenzione al sovraindebitamento: si verifica quando si supera la propria capacità di restituzione. Da evitare.
Perché chiedere un prestito? I casi in cui ha senso
Il debito può essere uno strumento utile, se usato con criterio.
Alcuni esempi:
Comprare una casa: un mutuo permette di diventare proprietari, pagando a rate nel tempo.
Formazione o studio: un prestito per l’università o un corso di specializzazione può aumentare le tue possibilità di lavoro e guadagno futuro.
Avviare un’impresa: molte aziende nascono grazie a un finanziamento.
Emergenze mediche: in alcuni casi, un prestito può salvare una vita.
In questi casi, il debito non è uno spreco: è un investimento nel futuro.
Quando il debito diventa un problema
Il rischio nasce quando il prestito supera la capacità di restituzione. Campanelli d’allarme:
Paghi le rate solo con altri prestiti o carte di credito.
Usi il debito per acquisti superflui (es. smartphone nuovo ogni anno).
Non sai quanto paghi di interessi.
Ti senti in ansia ogni volta che squilla il telefono.
Inoltre, attenzione ai finanziamenti “a tasso zero”: spesso nascondono costi aggiuntivi o assicurazioni obbligatorie.
Le carte revolving o i prestiti veloci online possono sembrare comodi, ma hanno tassi altissimi: a volte il costo finale raddoppia la somma presa in prestito.
Come gestire il debito in modo intelligente
Chiediti sempre: “Ne ho davvero bisogno?”
Differenzia desiderio e necessità.
Calcola il costo totale del prestito: considera il TAEG, non solo la rata.
Non superare un terzo del reddito netto: le rate non dovrebbero mai superare il 30% dello stipendio.
Preferisci prestiti a tasso fisso: garantiscono stabilità.
Chiedi aiuto se sei in difficoltà: in Italia esiste il piano del consumatore, uno strumento legale per ristrutturare i debiti con il supporto del tribunale.
Il debito pubblico? Un altro discorso
Non va confuso con il debito delle famiglie. Il debito pubblico è quello dello Stato e spesso serve per costruire scuole, ospedali, strade. Anche qui, serve equilibrio e responsabilità.
Conclusione
Il debito è uno strumento, non un destino. Non va temuto, ma compreso.
Quando è pianificato, proporzionato e finalizzato, può migliorare la vita. Quando invece è impulsivo, eccessivo o mal gestito, diventa una trappola.
La vera ricchezza non sta nel non avere debiti, ma nel saperli usare con intelligenza. Perché alla fine non è il denaro a fare la differenza: è la consapevolezza con cui lo usiamo.
Alla prossima settimana, quando parleremo di investimenti.
*Docente ed Educatore Finanziario AIEF