Una presenza di piazza massiccia, quella dei lavoratori TeleContact di Catanzaro, per alzare la guardia contro l'annunciata cessione del ramo di azienda Tim alla Dna.

Un corteo civile ma rumoroso per salvaguardare la tranquillità di centinaia di famiglie, evitando future sacche di precariato.

Dopo 25 anni di lavoro buttarci in mezzo ad una strada non va assolutamente bene – dice al nostro Network LaC una delle primissime lavoratrici assunte nel capoluogo di regione – Perché non vi convince il passaggio a questa azienda? Perché è una società nuova, passeremmo ad una srl  rispetto ad una spa, andremo a perdere tutte le nostre garanzie. Chiaramente essendo in tanti la paura fa novanta».  

Bosco

«Abbiamo detto in Consiglio comunale ed abbiamo approvato all'unanimità una risoluzione a sostegno dei lavoratori – ha affermato Gianmichele Bosco, presidente della civica assise –  perché crediamo sia necessario che l'amministrazione comunale per le proprie competenze formalmente debba essere presente a sostegno di questi lavoratori. Sarebbe un dramma sociale e socio-economico che noi dobbiamo in tutti i modi impedire». 

Più arrabbiati o più preoccupati? «Siamo sia arrabbiati che preoccupati – ci risponde un’altra dipendente –  Siamo 440 lavoratori, però questa è un' esternalizzazione mascherata.Ora siamo diventati la zavorra di Tim, finora siamo stati il fiore all'occhiello. Vogliamo gridare oggi con tutta la nostra voce che noi siamo Tim, noi siamo Telecontact ma siamo anzitutto Tim». 

In Regione non avete rilasciato dichiarazioni: questione di prudenza o un po' di pessimismo?

Polimeni

«No, no, correttezza verso un percorso istituzionale che deve essere fatto – afferma Marco Polimeni, consigliere regionale di Forza Italia –  È un percorso, come dicevo, lungo, è stato portato il messaggio all'attenzione del presidente Occhiuto e dei partiti di governo con la presenza di Filippo Mancuso, quindi della Lega, con la presenza dell'assessore Calabrese, quindi con le politiche del lavoro, quindi Fratelli d' Italia e ovviamente era giusto in quella fase accompagnare i sindacati, rappresentare le loro istanze e mettere a conoscenza il presidente Occhiuto che ha dimostrato già in passato sensibilità su queste vertenze». 

Bruno

«Ho parlato stamattina con Pasquale Tridico a Bruxelles – aggiunge Enzo Bruno, capogruppo regionale di Tridico Presidente – e mi ha confermato che presenterà un'interrogazione al Parlamento italiano e un'interrogazione al Parlamento europeo, quindi la facciamo diventare una vertenza nazionale, noi saremo a fianco di questi lavoratori senza se e senza ma, affinché la Calabria non possa più, non debba più conoscere contingenti di precariato che tanto danno fanno alle famiglie, ai lavoratori e alle economie calabrese».