Il viaggio in Bahrein della premier Giorgia Meloni ottiene due risultati: nuovi accordi commerciali ed il rafforzamento delle partnership economiche con i Paesi del Golfo. A Manama la presidente del Consiglio è stata ricevuta dal re del Bahrein, Hamad bin Isa Al-Khalifa, e dal principe ereditario e primo ministro, Salman bin Hamad Al-Khalifa. Nel corso dell’incontro bilaterale stati sottoscritti due memorandum di intesa per progetti di rilievo tecnologico ed industriale nel settore navale. Rappresentano la fase attuativa del partenariato strategico sugli investimenti avviato a settembre. Il primo progetto che vede in campo l’Italia riguarda il gruppo Asry (Arab Shipbuilding & Repair Yard), che gestisce il principale cantiere di riparazione e fabbricazione marittima del Golfo Persico. Fincantieri con la partecipazione di Jv Maestral degli Emirati Arabi Uniti fornirà progettazione e tecnologia per la produzione di imbarcazioni per uso militare e commerciale e piattaforme offshore. Il secondo accordo, sempre con i cantieri Asry, vede protagonista l’azienda pugliese Roboze, leader nel settore della stampa industriale 3D e partner di aziende del calibro di Leonardo, Fincantieri e Ferrari. Con Roboze il Bahrein ha stipulato un’intesa per realizzare una smart factory che produrrà componenti tecniche ed ingegneristiche per i propri stabilimenti navali.

Giorgia Meloni in Bahrein ha partecipato al vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo, l’organismo politico-economico di coordinamento dei capi di stato di Arabia Saudita, Oman, Qatar, Bahrein, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. Con i paesi del Gcc l’Italia ha complessivamente accordi di scambio commerciale per 35 miliardi di euro (2024, fonte infoMercatiEsteri) a cui si aggiungono altri 4 miliardi di progetti in corso o in via di definizione realizzati da aziende italiane in questi Paesi.

A margine della riunione la premier italiana ha incontrato prima il sultano dell’Oman, Haitham bin Tariq Al-Said, poi l’emiro del Kuwait, Misha’al Al-Ahmad Al-Sabah con i quali ha discusso delle ulteriori prospettive di cooperazione economica nell’area, della guerra in Ucraina e del conflitto israelo-palestinese. Nel suo discorso ai capi di stato del Consiglio di cooperazione la premier ha sottolineato che «Mediterraneo e Golfo» rappresentano «uno spazio comune la cui importanza è destinata ad aumentare» e con una «centralità geopolitica» che offrirà sempre maggiori opportunità ai paesi dell’area.

Per Giorgia Meloni è necessario «un dialogo più strutturato che porti a una maggiore cooperazione». E l’obiettivo indicato dalla presidente del Consiglio è la costruzione di «una piattaforma operativa comune» per affrontare le sfide nelle quali i paesi del Mediterraneo ed i paesi del Golfo «possono fare la differenza». «Penso all’India-Middle East Corridor, il progetto di corridoio infrastrutturale ed economico che - ha detto Giorgia Meloni - punta a collegare le principali città portuali dell’India, del Medio Oriente e dell’Europa, facilitando l’interconnessione con gli Stati Uniti. È un’iniziativa che consentirebbe alle nostre economie e alle nostre imprese di liberare un enorme potenziale, e nella quale l’Italia intende svolgere un ruolo da protagonista, potendo contare, ad esempio, su uno snodo cruciale come quello di Trieste, il porto più settentrionale del Mediterraneo e storico ingresso marittimo ai Balcani e al resto dell’Europa centrale e orientale. Altrettanto strategica è la connessione digitale, in un tempo nel quale i dati si stanno affermando sempre di più come il nuovo carburante delle nostre società. Uno dei principali progetti che ci vede impegnati - ha detto poi la premier - è la realizzazione del cavo Blue Raman, la dorsale marittima che collegherà l’Europa all’India, passando per l’Italia, il Mediterraneo e la Penisola Arabica. Un’infrastruttura che riteniamo fondamentale per rispondere alla crescente domanda di connettività, collegata anche al dirompente sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ma è nostra intenzione gettare anche le basi di una nuova diplomazia energetica, che moltiplichi le occasioni di cooperazione tra l’Europa, l’Africa, l’Italia e il Golfo e offra opportunità decisive per il successo della transizione. La neutralità tecnologica è il principio che deve improntare la nostra riflessione, per costruire un mix – ha detto ancora la premier - che contempli tutte le tecnologie a disposizione e quelle su cui la ricerca e l’innovazione si stanno concentrando. Il sistema italiano - ha concluso la presidente del Consiglio - offre ai suoi partner e ai loro piani di crescita e sviluppo strumenti finanziari, know-how, competenze industriali e capacità tecnologiche nei settori più avanzati». Giorgia Meloni ha invitato i capi di stato del Consiglio di cooperazione del Golfo ad un vertice Mediterraneo-Gcc in Italia.