Mancano 460mila addetti. La scopertura è ampia e mette a rischio le attività delle piccole e medie imprese che operano soprattutto nell’edilizia e nel manifatturiero. I profili più ricercati
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Ai colloqui non si presentano e nel 40% dei casi le ricerche di personale vanno deserte. In Italia mancano carpentieri, gruisti, fresatori, saldatori, operatori di macchine a controllo numerico computerizzato. Mancano cioè operai specializzati. Ne mancano 460mila.
La scopertura è drammaticamente ampia e mette a rischio le attività delle imprese, in particolare quelle con pochi dipendenti, che operano soprattutto nell’edilizia e nel manifatturiero che lamentano notevoli difficoltà nel reperimento di specifici profili e che non riescono a colmare i vuoti. Più del 50% dei candidati che si presentano alle selezioni non possiede le competenze tecniche e professionali richieste dagli imprenditori. Lo dice l’ultimo report dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre realizzato su dati Unioncamere-Ministero del Lavoro.

Bel 2024, su un totale di 5,5 milioni di nuovi ingressi previsti nel mercato del lavoro, quasi 840mila, il 15% hanno riguardato operai specializzati. Il tessile-abbigliamento-calzature e la metalmeccanica sono le filiere dove la ricerca è più impegnativa.
I profili più richiesti e più difficili da trovare
• Nel comparto metalmeccanico mancano tornitori, fresatori, saldatori certificati, operatori di macchine a controllo numerico computerizzato e i tecnici di montaggio per l’assemblaggio dei componenti complessi.
• Nell’edilizia non si trovano carpentieri, ponteggiatori, installatori di cartongesso, stuccatori, pavimentatori/piastrellisti, palchettisti e gruisti/escavatoristi.
• Nel comparto del legno mancano ebanisti, verniciatori, restauratori di mobili antichi e filettatori attrezzisti.
• Nel tessile-abbigliamento non si trovano modellisti, confezionisti e stampatori.
• Nel comparto calzaturiero mancano tagliatori, orlatori, rifinitori e cucitori.

Da Nord a Sud stessa situazione
Il Nordest è l’area del Paese dove nel 2024 è stato più difficile reperire questi lavoratori. La situazione più critica ha interessato il Trentino Alto Adige dove le scoperture hanno raggiunto il 56,5. Seguono il Friuli Venezia Giulia con il 55,3, l’Umbria con il 55%, la Valle d’Aosta con il 54,5% e il Veneto con il 51,5%. Basilicata (45,9), Sardegna (45,8) e Calabria (45,2) sono le regioni del Mezzogiorno con le maggiori scoperture. Campania, Puglia e Sicilia sono invece le regioni dove è più facile trovare operai specializzati.
In Calabria
Nel trimestre agosto-ottobre Unioncamere prevede 43.910 assunzioni tra professioni tecniche, conduttori di impianti, dirigenti, professioni qualificate nel commercio e nei servizi, impiegati e professioni non qualificate. Il 45,2% sarà di difficile reperimento. Le province in cui sarà più difficile assumere operai specializzati sono Crotone (50,1%) e Catanzaro (47,7%).
Ricerche senza esito
«Nessun’altra professione richiesta dalle aziende - sostiene l’Associazione artigiani e piccole imprese - ha evidenziato livelli di difficoltà e tempi di ricerca superiori a quelli riscontrati per gli operai specializzati». Trovare un profilo adeguato è un percorso lungo e meticoloso che può necessitare settimane di ricerca: in media le aziende impiegano quasi 5 mesi. La Cgia sostiene ancora che «nel settore manifatturiero si evidenzia lo storico divario persistente tra il livello di apprendimento acquisito durante il percorso scolastico e le esigenze del sistema produttivo».