A “Falsissimo” l’ex re dei paparazzi ha sparato a zero sulla cantante romana, accusata di “essersi fatta mezzo mondo”, l’altra performer invece derisa per un look. Ma di notizie vere, neanche l’ombra
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Cosa resta di un uomo che non ha più nulla da dire, nessuna esclusiva da mostrare e nessuna credibilità da difendere, ma che non vuole mollare la scena? Nel caso di Fabrizio Corona, la risposta è banale e brutale: resta la farsa dell’insulto. La sua ultima esibizione a “Falsissimo” non è un’intervista né un’inchiesta, ma un delirio in diretta. Un susseguirsi di frasi sparate a raffica, senza filtro, senza freni, senza rispetto. E, soprattutto, senza notizie.
Il primo nome sulla lista nera è quello di Elodie. La cantante, che ha costruito la sua carriera con talento e fatica, diventa il bersaglio perfetto per la bile gratuita: «Si è fatta mezzo mondo dello spettacolo, va con ballerine, attrici, va a casa di Belen Rodríguez e fa sesso come se fosse uomo». Una frase che gronda volgarità e che non porta alcuna informazione. È solo veleno. Senza prove. E nel veleno, inevitabilmente, ci finisce anche Belen: l’ex storica che Corona non riesce a lasciar andare, trasformata in fantasma ricorrente delle sue ossessioni.
Ma l’ex re dei paparazzi non si ferma qui. Si improvvisa paladino della sincerità e attacca Elodie perfino sul Pride: «Se vai al Pride devi dire la verità. Non devi fare il finto bacio lesbo come quello di Madonna e Britney Spears. Non ti devi nascondere, perché quello che fai lo fai solo per interesse, sei falsa e sfrutti i diritti LGBTQIA+». Una predica che suona come una barzelletta se a farla è proprio Corona, l’uomo che ha trasformato la manipolazione, il falso scoop e la costruzione di bugie mediatiche in un mestiere.
E siccome il fango deve essere distribuito a pioggia, ecco arrivare la puntura di spillo contro Annalisa: «Si è vestita da uomo nell’ultimo singolo». Un’uscita tanto inutile quanto gratuita, che non aggiunge nulla se non la conferma che a Corona basta una provocazione qualunque per alimentare il proprio personaggio tossico.
Non c’è cronaca, non c’è giornalismo, non c’è nemmeno più intrattenimento. C’è solo una sequenza di offese seriali spacciate per “informazione”. Fabrizio non porta prove, non porta nomi verificati, non porta contenuti: porta solo fango. Chiama “scoop” quello che in realtà è solo un insulto da bar, condito con la solita recita da gladiatore dei poveri.
Il punto è che questo gioco, e Corona dovrebbe saperlo bene, non può durare a lungo. Più spingi oltre il limite, più aumenta la possibilità di inciampare. Più offendi, più rischi di finire di nuovo dove sei già stato: in tribunale. O peggio, in carcere, dove l’ex fotografo ha passato quasi dieci anni della sua vita. È il destino di chi confonde il clamore con la sostanza e scambia il livore per notizia alla perenne ricerca di un guadagno facile.
Eppure Corona insiste. Ogni volta che apre bocca, non risparmia nessuno: amici, nemici, ex compagne, colleghe. Elodie ridotta a volgare caricatura, Annalisa presa di mira per un outtfit, Belen usata come pretesto eterno per attirare l’attenzione. E non si tratta di errori casuali, ma di una strategia precisa: colpire chi è popolare, chi è sulla cresta dell’onda, chi può garantire risonanza. Perché senza eco mediatica, Fabrizio Corona scompare.
Il problema è che l’eco non basta. Dopo l’ennesima raffica di insulti, resta una sensazione amara: l’uomo che un tempo portava “notizie bomba” dal mondo del gossip, oggi è ridotto a gridare nel vuoto. Non c’è più niente da svelare, c’è solo l’urgenza di restare a galla. Ma il prezzo è altissimo: la dignità.
E allora la domanda vera è questa: cosa rimane del “Re dei paparazzi”? Un uomo che confonde il gossip con la cloaca, che parla di informazione mentre sputa veleno, che trascina ex compagne e colleghe in un fango senza fine. Uno che non porta più storie, ma solo offese. Uno che non ha neanche il rispetto per sé stesso da tacere.
Forse sarebbe ora di chiudere il sipario. Perché se l’unico spettacolo rimasto è il delirio di un uomo che insulta a 360 gradi senza dire nulla, non è più intrattenimento. È solo rumore.