Criminalità giovanile

Il Cdm approva il decreto Caivano: tra le misure il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola

Si abbassa la pena che consente ai minori di finire in cella: da 9 a 6 anni. Nessun ritocco all'età per l'imputabilità, non entra nel testo neppure la stretta sull'accesso ai siti porno

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di Redazione
7 settembre 2023
19:11

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente misure contro la criminalità giovanile. Tra le misure, il carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola. Sarà inoltre più facile per i minori finire in carcere: nel dl approvato si abbassa da 9 a 6 anni la soglia della pena che consente di applicare la misura della custodia cautelare. Nel testo non c'è invece l'abbassamento dell'età per l'imputabilità.

Non ci sarebbe neppure la stretta sull'accesso dei minori ai siti porno, la norma voluta dalla ministra Roccella non sarebbe infatti entrata nel provvedimento.


Il decreto legge Caivano «prende spunto dalla presenza della premier Giorgia Meloni e di altri ministri una settimana fa in quel luogo dopo il terribile episodio di cronaca che ha sconvolto l'Italia ed intende individuare un modello d'intervento che varrà nell'immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese». Lo ha detto in conferenza stampa il sottosegretario Alfredo Mantovano.

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«È un modulo – ha aggiunto – che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l'offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio. Misure in larga parte sollecitate da magistrati e forze di polizia che abbiamo incontrato lì, da don Patriciello ad altri».

Carcere per i genitori che non mandano i figli a scuola

In conferenza stampa anche l’annuncio del ministro Carlo Nordio: «È stata prevista la pena della reclusione per i genitori che non mandano i figli a scuola».

La segnalazione da parte di un pm al procuratore per i minorenni che un ragazzo è coinvolto in un'associazione a delinquere di stampo mafioso o per traffico di stupefacenti, «non necessariamente come autore del reato», «potrà essere l'inizio per la perdita della potestà genitoriale», ha aggiunto.

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E ancora: «Ci sarà il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di presupposti gravissimi». Il Guardasigilli ha spiegato che accadrà se i giovani adulti turbano l'ordine degli istituti, impediscono l'attività di altri detenuti, usano violenze e minacce e si avvalgono dello stato di soggezione che hanno indotto in altri detenuti. Il trasferimento non sarà automatico «ma soggetto all'autorizzazione del magistrato di sorveglianza».

«Non si è minimamente intervenuti sulla imputabilità del minore» ha poi precisato Nordio, riferendosi alle ipotesi di un abbassamento a 12 anni. «Tutto questo sarebbe stato contrario all'utilità e non è stato fatto».

Ammonimento del questore anche per i 12enni

«L'istituto dell'ammonimento del questore viene esteso anche ai minorenni di età compresa tra i 12 ed i 14 anni per reati con pena non inferiore a 5 anni». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.

Nel decreto legge Caivano si introduce «un aumento della sanzione per lo spaccio di lieve entità con l'arresto in flagranza del minore».

Parental control gratuito

Il porno on line «produce danni alla salute perché crea dipendenza e l'età di primo accesso a questi siti è ormai di 6-7 anni. Vogliamo sollecitare e sostenere la responsabilità educativa della famiglia, implementando il parental control. Ci sono app che però non sono usate. Vogliamo che in prospettiva il parental control sia offerto gratuitamente in tutti i device, con un'icona immediatamente riconoscibile. Diamo tempo ai produttori di inserirla». Lo ha detto la ministra della Famiglia Eugenia Roccella.

 

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