Urne aperte dalle 7 in Toscana per eleggere il presidente della Regione tra i tre candidati, Antonella Bundu (Toscana rossa), Eugenio Giani (centrosinistra) e Alessandro Tomasi (centrodestra), e i 40 consiglieri della Regione.

Oggi si vota dalle 7 fino alle 23, domani dalle 7 alle 15. Sono circa tre milioni gli aventi diritto al voto.

Lo scrutinio si svolgerà immediatamente dopo la chiusura dei seggi domani. Se nessuno dei tre candidati raggiungerà almeno il 40 per cento dei voti si andrà tra due settimane al ballottaggio: un'eventualità che nessuna delle legge elettorali delle altre Regioni contempla.

Sono 3922 le sezioni elettorali in tutta la Toscana, quattordici in meno rispetto al 2020, con oltre ventimila tra presidenti, segretari e scrutatori.

A votare occorre presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali di ciascun Comune saranno per questo aperti anche domenica. All'ultima revisione a fine settembre erano 3.007.106 gli elettori iscritti nelle liste (quasi ventiduemila in più rispetto a cinque anni fa), tra cui oltre diciassettimila diciottenni e 203 mila toscani residenti all'estero e iscritti all'Aire (203.242 per la precisione al 30 giugno scorso, pari al 6,75 per cento dell'intero elettorato).

Una scheda ma due voti

Ci sarà una sola scheda, di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l'altro per una delle liste in appoggio e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Due voti che possono essere anche disgiunti, come già si poteva fare dal 2010.

Il voto disgiunto possibile dal 2010

Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. È possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto "voto disgiunto" per l'appunto). Lo si può fare indicando anche uno o due aspiranti consiglieri.

Tornate nel 2015, rimangono infatti le preferenze: ovvero la possibilità di votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista anziché su elenchi bloccati, salvo nel caso del listino regionale (possibilità consentita dalla legge ed utilizzata, nell'attuale tornata elettorale, solo da Pd e Lega).


Ballottaggio se nessuno al 40 per cento

Si vota con la possibilità di un turno di ballottaggio, da svolgersi a distanza di due settimane: tra le Regioni la Toscana è l'unica che lo prevede. Ma a differenza della regola che riguarda le elezioni comunali, dove la soglia sotto cui si ricorre al ballottaggio è il 50 per cento più uno dei votanti, nel caso delle regionali toscane l'eventualità si concretizzerà solo se nessun candidato presidente raccoglierà almeno il 40 per cento dei voti validi. La possibilità di un turno suppletivo è stata introdotta nel 2015.


Al ballottaggio si presentano i due candidati più votati. Tra il primo e il secondo turno non sono ammessi ulteriori collegamenti tra le liste: le coalizioni rimangono invariate. Cinque anni fa Eugenio Giani, candidato del centrosinistra, raccolse al primo turno il 48,62 per cento dei consensi contro il 40,46 per cento di Susanna Ceccardi, candidata del centrodestra. Alle urne si recò il 62,6 per cento degli elettori, un'affluenza più alta e in controtendenza rispetto al 2015 (quando fu il 48,28 per cento, la più bassa di sempre).