Il conflitto

A Gaza la notte più sanguinosa: oltre 400 persone uccise. In mano a Hamas 222 ostaggi

Le ultime 24 ore sono state di orrore per la popolazione palestinese, con attacchi alle case e a un affollato campo profughi. Secondo convoglio di aiuti arrivato dall’Egitto, ma non sarebbe sufficiente per fermare la crisi umanitaria

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di Glória Paiva
23 ottobre 2023
12:33
Gaza sotto attacchi israeliani (Foto: Middle East Images via Afp / Agi)
Gaza sotto attacchi israeliani (Foto: Middle East Images via Afp / Agi)

La notte di ieri sarebbe stata “la più sanguinosa” per i cittadini palestinesi dal 7 ottobre, con l’intensificazione degli attacchi aerei israeliani e l’aumento dei raid contro il Hezbollah, a nord, e nelle città di Deir Al-Balah, Khan Younis e Rafah, nella Striscia di Gaza, ha riferito la rete televisiva al-Jazeera. Almeno 400 persone sarebbero state uccise nelle ultime 24 ore nella regione, con attacchi alle case dei civili senza alcun preavviso, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

I circa 120mila palestinesi abitanti del campo profughi di Jabalya avrebbero vissuto uno degli attacchi più violenti. Nell'affollato rione a nord di Gaza, almeno 17 persone sarebbero state uccise in un bombardamento israeliano e altre ancora sarebbero sotto le macerie. Fonti locali aggiungono che gli abitanti di Jabalya hanno ignorato gli appelli di spostarsi nel sud della Striscia. Bombardate anche le vicinanze degli ospedali di Al Shifa e Al Quds, secondo il ministero degli Interni di Gaza. Le forze armate di Israele, che ancora non hanno dato inizio alla già annunciata operazione di terra, hanno comunicato la morte di “decine” di miliziani e il bombardamento di 320 postazioni di Hamas e Jihad Islamica.


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Stamattina, dopo alcune ore di calma, sono riprese le sirene di allarme per i razzi da Gaza nel sud e nel centro del Paese, in particolare nella città costiera di Ashkelon, annunciando nuovi attacchi da parte di Hamas contro Israele.

Oltre mille cadaveri di militanti di Hamas sarebbero stati “recuperati” in territorio israeliano, ha annunciato il portavoce militare delle Forze di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari, nella zona prossima a Gaza e lungo la barriera di sicurezza. «Questo dato dà la misura dell'asprezza dei combattimenti avvenuti in quella zona, e dell'eroismo e del coraggio dimostrato dai combattenti israeliani», ha aggiunto. L’esercito israeliano ha dichiarato alla stampa internazionale che «non ci sarà nessun cessate il fuoco» mentre Usa e Qatar lavorano per liberare i 222 ostaggi in mano a Hamas.

Nuovo convoglio di aiuti

Un secondo convoglio di 14 camion carichi di aiuti è entrato a Gaza dal valico di Rafah ieri sera, dall'Egitto, sempre attraverso il valico di Rafah, ha riferito Hagari. Secondo informazioni ufficiali, i camion portavano acqua, cibo e medicinali agli sfollati nel sud della Striscia, ma no combustibile, vietato da Israele. L’esaurimento del carburante è considerato uno dei più gravi problemi per la popolazione di Gaza secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), in particolare per i neonati ricoverati negli ospedali della Striscia. «In tempi normali, senza guerra, circa 100 camion entrano quotidianamente a Gaza dunque è chiaro che 20 non sono abbastanza», ha detto, in riferimento al primo convoglio di aiuti arrivato la domenica a Gaza, l'alto rappresentante della politica estera UE, Josep Borrell.

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In dichiarazione diffusa oggi da Palazzo Chigi, l’Italia, gli Usa, il Canada, la Francia e il Regno Unito hanno ribadito il loro sostegno a Israele e, allo stesso tempo, hanno invocato il rispetto del diritto internazionale umanitario, ivi compresa la protezione dei civili. Nella dichiarazione, firmata dal presidente statunitense Joe Biden, dal primo ministro canadese Justin Trudeau, dal presidente francese Emmanuel Macron, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, dalla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e dal primo ministro britannico Rishi Sunak, si legge che il gruppo «ha accolto con favore la liberazione di due ostaggi e ha richiesto l'immediato rilascio di tutti gli altri». Si sono altresì impegnati a un coordinamento diplomatico per sostenere i loro cittadini presenti nella regione, in particolare quelli desiderosi di lasciare Gaza.

Il ministro della difesa italiano Guido Crosetto è in visita in Libano per incontrare gli oltre mille militari italiani dispiegati nel sud del paese a ridosso della frontiera con Israele. Nella base militare di Shamaa, il ministro è stato accolto dal generale Giovanni Brafa Musicoro, a capo del contingente italiano composto principalmente dalla Brigata Granatieri di Sardegna.

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