Secondo fonti dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, riportate da Ynet e altri media israeliani, è stata presa una decisione definitiva: Israele occuperà l’intera Striscia di Gaza. Il governo ritiene che Hamas non rilascerà ulteriori ostaggi senza una resa totale, e teme che, se non si agisse subito, i prigionieri potrebbero morire di fame. 

Nel contempo, gli Stati Uniti avrebbero fornito il via libera all’operazione militare. Secondo Ynet, Washington e Gerusalemme concordano sul fatto che Hamas non intenda accettare alcun accordo negoziale in tempi brevi. 

L’operazione avrebbe tre obiettivi principali: sconfiggere Hamas, liberare gli ostaggi e neutralizzare la minaccia rappresentata da Gaza per la sicurezza di Israele. Il governo israeliano punta sull’occupazione per raggiungere questi fini. Presto il gabinetto di sicurezza potrebbe formalizzare operativamente l’ordine. 

Da Haaretz emerge che si sta valutando la progressiva annessione di alcune aree lungo i confini e nel nord di Gaza, nel caso Hamas rifiuti una tregua entro pochi giorni. Questa ipotesi avrebbe già il sostegno della cosiddetta “Trump administration”. 

Nel frattempo, circa 600 ex funzionari della sicurezza israeliana, tra cui ex capi del Mossad e dello Shin Bet, hanno inviato una lettera aperta a Trump chiedendo un’immediata cessazione delle ostilità per facilitare il rilascio degli ostaggi e porre fine a una guerra che, a loro avviso, non offre più alcun valore strategico. Questo appello rispecchia il crescente malessere pubblico in Israele.

L’offensiva arriva in un contesto di stallo diplomatico. Trump ha intensificato i suoi sforzi per raggiungere un accordo su un cessate il fuoco – potenzialmente temporaneo – che includa il rilascio degli ostaggi. Israele però ribadisce che non firmerà alcun ritorno alla tregua a qualunque costo, rimanendo deciso su una linea militare pesante.

La decisione di occupare Gaza si inserisce in un contesto umanitario drammatico: decine di migliaia tra morti e feriti, fame diffusa, accessi agli aiuti bloccati e rischio di carestia. Il presidente Trump ha annunciato piani per incrementare la distribuzione di cibo nella Striscia, ma la situazione resta gravissima. Human Rights Watch accusa l’esercito israeliano di avere utilizzato l’astinenza forzata come arma.