Ricerce senza sosta

La maledizione del Titanic, corsa contro il tempo per il sottomarino disperso: c’è ossigeno solo per 4 giorni

I contatti con il Titan si sono persi dopo un'ora e 45 minuti dall'immersione in un'area remota a 600 km dalla costa. Tra i dispersi un uomo d'affari pachistano, Shahzada Dawood, e suo figlio Suleman

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di Redazione
20 giugno 2023
11:40

È corsa contro il tempo per tentare di localizzare il piccolo sommergibile disperso da domenica nell'Oceano Atlantico e salvare le cinque persone a bordo. Fra queste anche un uomo d'affari pachistano, Shahzada Dawood, e suo figlio Suleman, secondo un comunicato diffuso dalla famiglia, anticipato da Sky News.

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Gli altri tre passeggeri a bordo del batiscafo Titan sono il miliardario britannico 58enne Hamish Harding, il numero uno dell'azienda proprietaria dell'imbarcazione - la OceanGate Expedistions - Stockton Rush e il pilota di sommergibili francese Paul-Henry Nargeolet. Hanno un'autonomia di ossigeno disponibile "fra 70 e 96 ore", secondo i calcoli dell'ammiraglio John Mauger citati dai media. E i contatti con il Titan si sono persi dopo un'ora e 45 minuti dall'immersione, in un'area remota a 600 km dalla costa, il che complica le operazioni di soccorso, secondo fonti vicine all'autorità Usa. 


Il Titan, capace di scendere a ben 4.000 metri sotto il livello del mare, ha in effetti una capienza massima concepita proprio per 5 passeggeri. Visitatori disposti a pagare un biglietto salatissimo per farsi calare negli abissi per oltre una settimana e vedere con i propri occhi i fondali su cui sono adagiati i resti di quello che fu il bastimento più famoso del mondo, a circa 3.800 metri di profondità: resti identificati nel 1985 dopo decenni di esplorazioni febbrili.

L'avventura, gestita dalla società OceanGate Expeditions, prevede otto giorni di missione, al costo - tutt'altro che abbordabile per i comuni mortali - di 250mila dollari a persona. Il prezzo di un'esperienza da vivere a contatto con l'oscurità delle fosse oceaniche, ma soprattutto con gli spettri passati della vicenda del transatlantico maledetto, rimasta legata alla memoria collettiva d'intere generazioni grazie a libri, canzoni o film di successo (in primis il kolossal con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet per la regia di James Cameron vincitore nel 1997 di 11 premi Oscar).

Progettato nel 1908, varato nel 1911 dai cantieri di Belfast per conto della White Star Line al costo complessivo di 1,5 milioni di sterline dell'epoca (circa 200 milioni di oggi) e registrato nel porto di Liverpool, il Titanic colò a picco con oltre 1.500 dei suoi 2.200 passeggeri circa - a dispetto della nomea pubblicitaria di nave "inaffondabile" - la notte del 15 aprile 1912, dopo aver urtato un iceberg alla prima traversata fra Southampton, in Inghilterra, e l'America. Scomparendo tra i flutti dell'oceano, a 370 miglia marine (600 chilometri) dalle coste canadesi di Terranova, senza mai riuscire ad approdare nel porto d'arrivo di New York. Epilogo che non ha scoraggiato i moderni turisti dell'avventura 'overpriced' dallo sfidare un destino a rischio di rivelarsi ora drammaticamente beffardo. Mentre alla società organizzatrice non resta che affidarsi alle ricerche dei team di soccorso, limitandosi ad assicurare - in un messaggio carico di ansia crescente - "pensieri e preghiere" per i propri clienti e le loro famiglie.

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