Con le altre conduttrici in pausa (Blasi, Leotta, Hunziker, Panicucci, D’Urso), la strada è libera. Ma anche un po’ deserta. E se il pubblico non dovesse affezionarsi alla “nuova Silvia”, pazienza: a Pier Silvio basta sapere che il volto di Canale 5 non lo tradirà mai
Tutti gli articoli di Italia Mondo
PHOTO
Dimenticate Maria De Filippi, archiviata la Blasi, rimandata Diletta Leotta. Pier Silvio Berlusconi, nell'anno di grazia 2025, ha deciso che la nuova stella di Canale 5 deve brillare in casa. E che non c'è miglior nome di testa, per la rete ammiraglia del Biscione, di quello della sua compagna. Così Silvia Toffanin, ex letterina diventata regina del pomeriggio piagnucoloso, ora si affaccia con grazia e passo felpato alla porta del prime time, spalancata a forza da un Pier Dudi più determinato che mai a trasformare “la sua Silvia” nella nuova lady di Mediaset.
Archiviata la storiella della Toffanin schiva, timida, riluttante ai riflettori e allergica alle grandi occasioni, la realtà dei palinsesti parla chiaro. Dopo “This is me”, il format firmato Fascino che le ha cucito addosso un salottino su misura per ex Amici, ex Vip e attuali amici di Maria, ora arriva l’investitura vera. Tre, forse quattro prime serate di “Verissimo” nella primavera 2026. Non il pomeriggio, non il sabato sonnolento. No, stavolta Silvia sale sul ring del prime time con tanto di nuovo format e tributo al defunto suocero spirituale Maurizio Costanzo: un ritorno in chiave pop della celebre “intervista nella scatola”, condita con un pizzico di attualità, un filo di gossip e qualche tentazione istituzionale. Perché tra gli ospiti possibili si sussurra perfino il nome della premier Meloni, che già ha concesso udienza alla Toffanin nel pomeriggio. Ma in prima serata – si sa – tutto suona più importante. Anche le lacrime.
Pier Silvio, in conferenza stampa, ha raccontato il progetto con occhi lucidi e tono da dichiarazione d’amore. Ha detto che l’idea è nata da Silvia e Maria (De Filippi, non Santissima). Che sarà un racconto «senza politica, ma con i leader», che lo studio sarà quello di Costanzo – concesso da Fascino a Rti e Videonews – e che magari, con un po’ di fortuna, ci scappa pure un’intervista «emozionale» a Giorgia Meloni o a qualche altro notabile europeo. Il tutto senza dimenticare lo show “This is me”, confermatissimo in autunno con speciali e celebrazioni, come quello sui quarant’anni di carriera di Lorella Cuccarini. Insomma, la Toffanin sarà ovunque, tranne che al castello ligure dove di solito ama rifugiarsi tra un ciuffo di lavanda e una tazza detox.
Nel frattempo, l’universo femminile di Canale 5 si è un po’ sfilacciato. Ilary Blasi è tornata a occuparsi di sé – e dell’ex marito – con scarsa voglia di reality. Michelle Hunziker galleggia tra spot e nuovi amori. Barbara D’Urso è stata archiviata come un vecchio vhs, Panicucci funziona bene ma solo al mattino, e Simona Ventura è rispuntata giusto in corner per dare una mano al Grande Fratello. Insomma, Pier Dudi ha guardato attorno e ha deciso: la capitana del futuro sarà Silvia. Non proprio per mancanza di alternative, ma nemmeno per folgorazione professionale.
E qui nasce la domanda che circola sottovoce tra gli studi di Cologno: è Toffanin a volere tutto questo, o è Pier Silvio a volerlo per lei? È lei che sogna di diventare la nuova Mara Venier del Biscione, magari con un tocco di Gruber e una punta di Cuccarini, o è lui che – dopo aver dato ordine, rigore e giacche sobrie a Mediaset – ha deciso che l’operazione simpatia va affidata a una donna di fiducia? Non solo compagna di vita, ma volto sicuro, elegante, addomesticato, mai sopra le righe. La classica prima della classe, perfetta per il sabato sera in famiglia, con Maria regista occulta e Costanzo come nume tutelare.
La Toffanin, va detto, ha fatto la sua parte: non si è mai buttata in avventure più grandi di lei, ha gestito con equilibrio le interviste lacrimose e si è ritagliata il suo pubblico. Ma da qui a diventare la star che tiene in piedi la prima serata il salto è lungo. Anche perché l’idea di intervistare i “grandi personaggi del momento” con la formula della scatola, senza mai disturbare, può diventare un format geniale oppure un bozzetto sentimentale un po’ stanco.
Quel che è certo è che Pier Silvio ci crede. Così tanto da metterci la faccia, il palinsesto e forse pure il cuore. Perché c’è qualcosa di tenero – o di politicamente strategico – in questa spinta a trasformare la compagna in un volto simbolo di Mediaset. Un’operazione che unisce il controllo editoriale, la governance familiare e un certo gusto per il déjà-vu. Dopotutto, anche papà Silvio aveva un debole per le star in casa. Solo che lui preferiva tenerle sul palco, non sempre davanti alla telecamera.
A Cologno Monzese, intanto, si mormora. C’è chi applaude alla consacrazione, chi ironizza sul nepotismo d’alta classe e chi semplicemente aspetta di vedere se davvero Toffanin saprà reggere il peso del prime time. Ma se anche il pubblico dovesse latitare, poco male: a Pier Dudi basterà accendere la tv, guardare Silvia in prima serata e sussurrare, con lo stesso entusiasmo con cui annuncia le riforme editoriali: That’s amore.