L’intervista

Per il pentito Mutolo l’arresto di Messina Denaro è stata una messa in scena: «C’era troppa calma per la cattura di un boss»

Il collaboratore di giustizia, per anni autista del capo dei capi Toto Riina, parla della fine della latitanza dell’ex primula rossa: «È stato il risultato di un accordo. Il covo? Tutto è stato ripulito prima dell’arrivo dei carabinieri» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
27 gennaio 2023
18:54
Nel riquadro il pentito Mutolo, foto da Non è l’Arena.Sullo sfondo la cattura di Messina Denaro
Nel riquadro il pentito Mutolo, foto da Non è l’Arena.Sullo sfondo la cattura di Messina Denaro

La cattura del boss Matteo Messina Denaro è stata «una messa in scena. Il risultato di un accordo». Non lascia spazio a interpretazioni Gaspare Mutolo, pentito di mafia. L’ex picciotto di Cosa nostra, intervistato da Adnkronos, parla delle modalità riguardanti l’arresto dell’ex primula rossa e delle fasi successive. Mutolo, guardaspalle del boss palermitano Rosario Riccobono, killer ed autista di Totò Riina, nel 1991 decise di collaborare con Giovanni Falcone, poi con Paolo Borsellino.

L’analisi su Messina Denaro è lucida: «A parte la mia esperienza personale e il mio arresto- spiega - ma quando arrestano boss c'è tutto un altro clima. Armi alla mano, confusione. Qui invece è accaduto tutto in 'tranquillitudine' (tranquillità ndr), e questo fa pensare», aggiunge.


Poi parla delle fasi successive alla cattura e del ritrovamento del covo: «È stato sapientemente ripulito prima dell'arrivo dei carabinieri». Tant’è che «gli investigatori hanno trovato solo quello che lui voleva si trovasse, cioè poca roba. Mica hanno trovato l'agenda rossa di Paolo Borsellino…».

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