Le notizie “positive” che arrivano dal Medio Oriente non cambiano lo scenario. La partita si disputerà in uno stadio semivuoto: solo 5mila i biglietti venduti in prevendita
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Italia-Israele a Udine, valevole per le qualificazioni ai Mondiali di calcio 2026, è considerata una partita ad “alto rischio”. È quanto si evince dall’ordinanza firmata dal prefetto di Udine, Domenico Lione. Non subirà nessuna modifica il dispositivo di sicurezza organizzato dal Governo in collaborazione con le istituzioni locali, nonostante le notizie incoraggianti sulla pace che arrivano dal Medio Oriente.
Prevista nel dispositivo di sicurezza una vera e propria “zona rossa” con il pre-filtraggio allo stadio inizierà a un chilometro dai cancelli e sarà rafforzato da marchingegni anti-terrorismo che serviranno a rilevare la presenza di armi ed esplosivi. Il ritiro della nazionale israeliana è previsto in una località top secret con l’arrivo che non è previsto all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, il più vicino a Udine. Lo sbarco avverrà a Venezia o in Slovenia, con la delegazione che sarà scortata e sorvegliata 24 ore su 24 per tutta la durata del soggiorno.
In campo anche il Mossad, il servizio segreto israeliano, che ha creato una polemica politica, tanto che il ministero dell’Interno ha smentito di averne autorizzato l’ingresso. Ma ovviamente, come in tutti gli eventi rilevanti che riguardano cittadini israeliani all’estero, il Mossad manderà i suoi agenti. È una questione di sicurezza nazionale. Spettrale lo scenario al Bluenergy Stadium di Udine, struttura che può contenere 25mila persone, ma fino a ieri la prevendita non ha toccato quota 5mila.