Presentato il programma autunnale dei seminari del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti. Nelle "Lezioni gioachimite" i relatori discuteranno molti ed interessanti temi per la conoscenza della figura e del pensiero dell'abate florense.

Mercoledì 10 dicembre

Gian Luca Potestà, professore emerito di Storia del Cristianesimo e direttore del Comitato scientifico del Centro Studi, affronterà la complessa questione della condanna del libellus trinitario di Gioacchino da Fiore nella seconda costituzione del IV Concilio Lateranense del 1215.

Mentre condanna il libellus, la costituzione conciliare manifesta apprezzamento per la memoria di Gioacchino e chiarisce che nessun altro provvedimento viene assunto nei confronti della sua abbazia e della sua opera, tenuto conto che in una lettera da lui dettata e sottoscritta ha prudentemente consegnato i propri scritti al giudizio e alla correzione della sede romana. Canonizzando la definizione trinitaria del Lombardo (definito da Gioacchino insano), il Concilio Lateranense IV consolidava sul piano della dottrina e delle istituzioni ecclesiastiche la nuova discorsività affermatasi a Parigi.

Locandina Lezioni Gioachimite
Locandina Lezioni Gioachimite

Rosario Lo Bello, docente di Storia della Teologia Medievale e autore del volume "Logici eretici. Amalrico di Bène e gli amalriciani nelle fonti del XIII secolo, Milano, Vita e Pensiero, 2025", terrà una relazione su "Garnerio di Rochefort: attaccare Almarico per colpire Gioacchino", una pagina poco conosciuta della cultura europea. Nel suo volume Lo Bello restituisce la complessità del dibattito intellettuale parigino agli inizi del Duecento e mostra come logica, teologia e potere si intrecciassero in un fragile equilibrio. "Logici eretici" non è solo una ricostruzione storica accurata, ma anche una chiave per leggere le tensioni del presente. La lezione è che il sapere non è mai neutrale: chi controlla la conoscenza controlla anche il potere. Nel Medioevo era la facoltà teologica a decidere quali testi si potevano leggere, oggi sono altre istituzioni, stati, grandi aziende, piattaforme digitali a porre limiti o a orientare le scelte. La dinamica è simile: ciò che appare troppo nuovo o destabilizzante viene messo sotto accusa. Sapere questo ci aiuta a essere più consapevoli e critici.

Venerdì 21 novembre

Pasquale Lopetrone, storico e pubblicista, relazionerà su "Da Petralata a Fiore – Studi e ricerche sull'abate Gioacchino da Fiore" ed approfondirà alcuni aspetti specifici relativi all'individuazione del luogo qui dicitur Petra Lata (Pietra Grande), quam Ioachim Petram Olei (Pietra dell'olio) nominavit e del potente uomo, il cosiddetto Benefattore dominus Oliveti (il signore di Oliveto), che ospitò l'Abate sui monti di un suo podere, ove il Teologo maturò di abbandonare la guida dell'abbazia di Corazzo, uscire dal claustrum, intendendo abbracciare un nuovo modus vivendi e generare una propria discendenza spirituale.

Giuseppe Riccardo Succurro, presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, illustrerà "Le biografie di Gioacchino da Fiore", le fonti narrative determinanti per ricostruire la complessa vicenda umana, esistenziale, culturale, spirituale e religiosa di Gioacchino da Fiore. Si soffermerà sull'"Epistola prologale“, la Lettera testamentaria scritta nel 1200 dove Gioacchino cita le tre opere principali (Psalterium decem chordarum, Concordia Novi ac Veteris Testamenti ed Expositio Apocalypsis) alle quali l’Abate lavorò parallelamente per parecchi anni. Le opere maggiori e minori, oltre a tracciare il percorso dottrinale, offrono testimonianza di elementi biografici che consentono di tessere le linee fondamentali delle esperienze culturali e religiose del fondatore dell’ordine florense.

Giovedì 30 ottobre

Simone Pagliaro, docente nei Licei florensi e membro del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, terrà una relazione su “Le cetre appese ai salici. Il Salmo 136 in Gioacchino da Fiore e Salvatore Quasimodo”. Il relatore confronterà il commento di Gioacchino al Salmo 136, il "Super flumina Babylonis", con "Alle fronde dei salici" di Salvatore Quasimodo. Gioacchino coglie, con viva tensione profetica, la verità latente nella lettera del testo. 

Giuseppe Riccardo Succurro, studioso gioachimita, terrà una relazione su "Gioacchino da Fiore nel pensiero di Giuseppe Mazzini". Verrà analizzata l'attenzione verso Gioacchino da Fiore nella storiografia ottocentesca italiana ed approfondito il filone culturale che prende l'avvio dagli studi danteschi di Ugo Foscolo e si sviluppa nel pensiero di Giuseppe Mazzini. Tutti i seminari si svolgeranno nella Sala didattica della Biblioteca del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti ubicata nell'ultimo piano dell'ala monastica dell'Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore.