Ad ospitare l’iniziativa l'ex Cconvento - spazio culturale, teatrino, residenze creative di Belmonte, curato e diretto dal pedagogo e attore di teatro Stefano Cuzzocrea. Domenica il gran finale
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Cos'è il Clown? Cosa ci attrae, e cosa ci si aspetta da lui? Sono queste le domande alle quali cercherà di rispondere "Il Gioco, l'Ascolto, il Clown", il seminario residenziale intensivo di I livello a cura di Willy the Clown - Antonio Villella, fino al 12 ottobre a Belmonte.
Ad ospitare la residenza di 6 giorni, è l'Ex Convento - spazio culturale, teatrino, residenze creative di Belmonte, curato e diretto dal pedagogo e attore di teatro Stefano Cuzzocrea, luogo suggestivo a due passi dal centro storico, tra il ventre di una balena-sala, una chiesa del '600, e un portico nel verde, che ospita cene sociali e momenti di confronto alla fine di molti spettacoli ed attività creative.
Durante l'ultima giornata, domenica 12 ottobre a partire dalle 18:00, all'Ex Convento, ci sarà una restituzione pubblica finale del seminario, un momento di confronto e festa aperto a tutte e tutti, per condividere una particolare visione di questa grande figura artistica, il clown, e di condivisione con una parte fondamentale della scena, il pubblico. «Il clown esiste e crea con il pubblico, non per il pubblico» dice Villella.
Nel corso della restituzione, i partecipanti, a turno e individualmente - 15 minuti circa per ognuno - mostreranno ciò che hanno imparato durante il seminario. Il pubblico, tramite di questa esperienza, è invitato a essere presente, a partire dalle 18:00, e fino alle 19:30, quando terminerà la prima parte della restituzione di 6 dei partecipanti al laboratorio, lasciando spazio ad un aperitivo conviviale aperto alla comunità. Alle 20:00 inizierà la seconda parte, che vedrà altre 5 dimostrazioni, fino alle 21:15.
Antonio Villella, che sta tenendo il seminario in questi giorni, torinese, a Berlino dal 2016, nel 1998 entra a far parte di Viartisti Teatro, nel 2008 fonda Crab Teatro, nel 2011 dà vita al Progetto Teatro Abitato ad Avigliana (To), ed è tra i fondatori del Torino Fringe Festival. Il suo approccio al clown si basa su un metodo secondo cui il Clown non è un personaggio, ma una dinamica energetica, in costante metamorfosi.
«Ci sono molte strade per avvicinarsi al Clown e consiglio di provarne il più possibile sino a trovare la propria. Anche se la curiosità spinge l'essere umano a scoprire sempre nuove strade, a un certo punto ci si accorge che esiste una propria strada maestra. Più che una strada si può parlare di un universo di universi, e non è una metafora» dice Villella, che all'Ex Convento ha curato la residenza laboratoriale sull'universo clown anche in "Disabitate" e "Ricomporre i passi", le precedenti edizioni delle attività pedagogiche e creative prima di "Banditi" di quest'anno.
«Non si tratta di far ridere, ma di andare a vedere dove si nasconde il nostro dramma, la nostra questione, e di giocarci e ascoltarlo: dall'ascolto nascerà una relazione. Questa relazione porterà, attraverso un processo energetico, al conflitto, che è la base su cui vive il clown, è il letto su cui il clown non dorme mai» dice ancora Villella.
Il clown, perciò, come dinamica energetica, come stato dello spirito, come urgenza di gioco, in una residenza che esplorerà cosa significa "La Dinamica Clownesca", dal training all'improvvisazione, dall'essere umano al clown, la cui restituzione sarà pubblica, per creare connessione tra clown e spettatore. Non un numero, ma una messa in scena che sarà a volte guidata, a volte suggerita, a volte sostenuta, da Willy, che interverrà e racconterà il clown anche attraverso la sua partecipazione.