VIDEO | La manifestazione promossa dall’Accademia Nazionale Pizza Doc ha richiamato in città migliaia di visitatori. Il sindaco Fragomeni: «Evento di portata nazionale»
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Quattro serate gustando un’ottima pizza napoletana in piazza, col tepore di un ottobre che sa ancora di estate. È lo spirito che ha animato l’edizione 2025 del Pizza Doc Festival, la manifestazione organizzata a Siderno dall’Accademia Nazionale Pizza DOC guidata dal presidente Antonio Giaccoli e dall’artigiano della pizza Vincenzo Fotia, col patrocinio dell’Amministrazione Comunale e la supervisione del consigliere delegato agli Eventi Davide Lurasco, grazie alla quale si sono cimentati negli impasti e nei condimenti le principali pizzerie della Locride, alla presenza dei più grandi maestri pizzaioli italiani. «Grazie a questa manifestazione Siderno ogni anno ci premia – ha espresso il presidente dell’accademia Pizza Doc Antonio Giaccoli - un evento che dura quattro giorni, ma per le presenze che si sono viste in queste quattro serate sicuramente meriterebbe di essere allungato e stiamo immaginando qualcosa già di diverso anche per l’edizione 2026».
Nella centralissima piazza Portosalvo sono stati allestiti mille posti a sedere per gustare il piatto più iconico della cucina italiana tra animazione e momenti di confronto. «Ormai a Siderno viene considerato un appuntamento fisso – le parole del primo cittadino Mariateresa Fragomeni – rilanciato, ingrandito e diventato veramente diventato di portata nazionale, che cerca di far conoscere laddove ce ne fosse bisogno ancora di più quella che ormai è diventato una vera e propria arte in Italia conosciuta in tutto il mondo importata ed esportata anche qui in Calabria e a Siderno. Quest’anno è arrivata gente da ogni parte della Calabria, e stavamo ragionando dal prossimo anno di spostare l’evento, proprio perché è diventato troppo grande, sul nostro lungomare».
Visibilmente soddisfatto anche il consigliere delegato Davide Lurasco. «Abbiamo allestito 10 forni a legna che sono arrivati direttamente dal Mulino Caputo di Napoli – ha rimarcato – facendo lavorare pizzaioli venuti non da tutta Italia, ma da tutto il mondo, ci sono pizzaioli argentini, pizzaioli che arrivano da Malta, pizzaioli napoletani e pizzaioli locali con ben 10 pizzerie del nostro territorio che ci hanno permesso di degustare pizze per tutti i gusti».