Da Scalea, dove è cresciuto, si sposta per esibizioni, concerti e l’insegnamento. L’amore per lo strumento a fiato scoppiato sin da piccolo: «Con i social porto la mia musica tra le montagne della Sila»
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Daniele Palma giovane e brillante musicista calabrese. Ama suonare ed è docente di sassofono. Da alcuni mesi il successo lo sta portando in giro per il mondo.
«Ho iniziato i miei studi al conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza nella classe di sassofono del maestro Luigi Grisolia. I primi anni ho aperto anche delle parentesi iscrivendomi al conservatorio sulla classe flauto dolce e composizione che ho frequentato per tre anni. Ho così imparato nozioni utili che mi ritrovo sempre, che per me sono molto importanti!».
Alla fine hai continuato con il tuo strumento preferito.
«Sì, ed ho conseguito il diploma accademico di primo livello (un po’ in giro per l’Europa, con un Erasmus di sei mesi nel nord della Spagna, al conservatorio di Oviedo e un tirocinio di quattro al conservatorio di Birmingham) ed un secondo biennio di secondo livello in musica da camera in formazione quartetto di sassofoni.
Alla fine mancava il dark side del sax e quindi mi sono iscritto al biennio di sassofono jazz che attualmente frequento al conservatorio “P.I. Tchaikovsky” di Nocera Terinese».
Attualmente cosa fai?
«Mi trovo a Scalea nel posto in cui sono cresciuto, al mare, e da lì mi sposto per le mie esibizioni, concerti e insegnamento».
Quando ti sei innamorato del sax?
«Ero piccolo. Lo scelsi tra gli altri strumenti della banda un po’ per istinto, un po’ per caso. Ricordo quei momenti e quelle sensazioni quando mi resi conto della bellezza del suono di questo strumento. Quindi nacque una forte curiosità di volerlo suonare. Ma già provavo a suonare flauti per bambini o qualsiasi altro strumento rudimentale a fiato».
Stai facendo del tuo sax uno strumento da portare ovunque. Con successo. Intanto da alcuni mesi sei una star al Riva di Falerna.
«Si è un po’ di tempo che mi esibisco al Riva, il contesto è spettacolare a dir poco, siamo sulla costa dei tramonti ed io mi lascio andare per creare dei momenti musicali estemporanei, unici come ogni tramonto».
Hai scritto in un tuo post: “Un primo ballo, una spiaggia caraibica, e il vento che ci avvolge… quel tipo di magia che si vive una sola volta nella vita”. Raccontaci questa esperienza.
«Si tratta del mio viaggio in Messico. Mi piacciono le emozioni importanti, e ci sono gli eventi che faccio con il cuore, e poi sono cose che mi divertono. Sono stato invitato da una splendida coppia canadese per il loro giorno più importante, il matrimonio, e mi hanno reso il pilastro centrale del della loro festa. Un’organizzazione eccellente e posti da sogno… il wedding portato ad un livello stellare».
Tra Vivaldi ed Einaudi, hai portato la tua musica tra le montagne silane con Stefano De Marco.
«Un’altra avventura con un amico collaboratore, conosciuto ormai da anni tra le mura del chiostro del conservatorio. Abbiamo entrambi la passione per la natura e la musica, abbiamo gusti musicali molto simili, quindi perché non fare un video all’aperto per valorizzare questi fantastici posti naturali della Calabria? Stiamo timidamente iniziando a fare questo tipo di contenuti e abbiamo avuto un bel riscontro da parte del pubblico sui social. Ne siamo molto contenti».
Successo anche al Teatro comunale di Catanzaro con il sogno americano.
«Omaggio a Bruce Springsteen. Sì, con il conservatorio di Nocera Terinese e la filarmonica della Calabria collaboro quando serve la figura del sax in orchestra. In questo caso con la direzione artistica di Sonia Addario abbiamo fatto un concerto che ha ripercorso la vita dell’artista esaltandone le peculiarità. Io non conoscevo bene tutte le opere di Springsteen, ma mi ha davvero colpito la sua storia e l’energia delle sua canzoni. Il solo del sax che mi è piaciuto particolarmente è quello di Jungleland».
Grande successo al concerto per la pace in cattedrale a Cosenza, con la direzione d’orchestra del maestro Mattia Salemme, su iniziativa di LaC e l’associazione La Giostra. Il tuo sax soprano ha brillato in una delle più straordinarie melodie mai composte, Gabriel’s Oboe del Maestro Ennio Morricone.
«Adoro le composizioni del Maestro Morricone, e mi sento comodo a suonare con il maestro Salemme… amicizia musicale e personale. Lui con la sua orchestra ha fatto un lavoro eccezionale, i ragazzi bravissimi a dir poco, considerata la giovane età e la maturità artistica dimostrata. E poi un ringraziamento speciale a LaC e alla signora Lorenzon de La Giostra che hanno creduto ed appoggiato, come in altre situazioni, la forza dell’arte, della bellezza e della sensibilità artistica».
I tuoi autori preferiti?
«Sono tanti e in diversi generi, penso che la musica sia bella tutta ed il percorso che ho fatto lo dimostra, penso subito a quelli del grande repertorio del sassofono classico come Jaques Ibert e Alfred Desenclos, che mi hanno fatto sudare negli anni di studio».
I brani che vorresti suonare sempre?
«I brani che sicuramente non abbandonerò mai sono quelli, lo ripeto, del repertorio solistico classico. Conoscendo il linguaggio sono molto coinvolgenti ed accattivanti ed avvalorano un musicista a livello tecnico, di suono e di interpretazione».
Dove ti vedi nel futuro?
«Mi vedo sempre a suonare, non so dove e non so cosa, però felice di fare quello che faccio. Il futuro parlerà per me... seguo un percorso ed ho molti obiettivi, ma mi lascio anche un po’ di libertà per prendere ciò che incontro nel cammino».