Novant’anni stipati in due grandi occhi chiari e nelle mani segnate dalla fatica. Tommaso Grillo è un pastore calabrese, orgoglioso di esserlo. Custode di antiche tradizioni, depositario di una cultura fiaccata dalla modernità eppure ancora in vita. Un’esistenza, quella del novantenne, trascorsa in montagna, tra boschi e pascoli, intervallata da transumanze e problemi che senza preavviso chiedono di essere risolti. A raccontare la sua storia è stato recentemente lo youtuber Natalino Stasi attraverso una video-intervista capace di arricchire il web con la saggezza e l’autorevolezza di un uomo ogni giorno a contatto con la natura, grato per l’ospitalità riservatagli dal mondo e per la generosità del pianeta su cui poter fare affidamento.

«La natura è la perfezione che Dio creò ma noi l’abbiamo calpestata», commenta Tommaso. Una considerazione dal retrogusto amaro, ma che fotografa con nitidezza l’irriconoscenza diffusa nei riguardi dell’ambiente circostante da parte degli uomini che dimenticano di beneficiare cospicuamente delle risorse naturali, scordano di vivere sotto un cielo che non chiede nulla in cambio e di essere in debito all’ombra di ogni albero.

«Gli animali e la terra sono stati la mia vita», confessa il protagonista del filmato prima di precisare di non aver mai pensato di vivere altrove, di staccarsi dalla sua montagna, di frammezzare con chilometri di distanza la Sila dalla quotidianità da attraversare.

Tra ricordi che spuntano nel campo sempre fiorito della nostalgia e vecchi aneddoti meritevoli di agganciarsi al presente, Tommaso ripercorre così il suo cammino lungo novant’anni. Lo fa con la lucidità non scontata per la sua età, con l’emozione di chi non si è mai risparmiato, con l’amore di un padre che vuole trasferire al mondo l’eredità più importante: i suoi figli. Sono infatti loro, in quattro, a portare avanti l’azienda di famiglia. Un impegno che li ha spinti a modernizzare le attività di impresa senza distogliere mai l’attenzione dai suggerimenti preziosissimi che il padre intende ancora sussurrare loro.

«Vedo un mondo triste - aggiunge Tommaso Grillo -, se i giovani non ritornano ai vecchi valori non andiamo bene». Una considerazione per certi versi malinconica ma che trattiene in cuor suo la speranza che la direzione intrapresa possa essere invertita, la rotta ridisegnata, il futuro del pianeta messo al riparo.