La vittoria alle Regionali di Roberto Fico e Antonio Decaro mostra che l’unità non è solo possibile ma è la chiave per vincere contro il centrodestra. Solo così è possibile un fronte anti-Meloni
Tutti gli articoli di Opinioni
PHOTO
La nuova tornata elettorale che ha coinvolto la Campania e la Puglia ha visto la larga vittoria del Campo largo, ovvero la coalizione tra centrosinistra e il Movimento 5 Stelle.
L’area progressista, con queste elezioni, ci ha dimostrato che l'unità non è solo possibile, ma è la chiave per competere e vincere contro il centrodestra, anche in un contesto di forte astensione.
La capacità di questa affermazione risiede nell'aver saputo costruire una coalizione ampia e coesa, superando le divisioni che spesso hanno penalizzato il centrosinistra a livello nazionale.
Penso che una parte fondamentale di questa grande vittoria siano i nomi scelti dal campo largo, ovvero figure di grande peso e che hanno saputo guidare le istituzioni da loro presiedute:
Antonio Decaro, già sindaco di Bari ed oggi europarlamentare, ha saputo guidare la città di Bari nei dieci anni in cui è stato sindaco con varie politiche volte al miglioramento della città.
Roberto Fico, già presidente della Camera ed ex presidente della commissione di vigilanza della rai dal 2013 al 2018 è un profilo di alta istituzionalitá. Nel 2005 fu il fondatore del meetup di Napoli, uno dei primi 40 in tutta Italia da dove poi è sorto il movimento 5 stelle.
A mio parere questo risultato ha dimostrato che quando il centrosinistra non si disperde in logiche minoritarie come spesso succede in Calabria, ma si concentra sulla proposta di governo e sull'alternativa chiara alla destra, diventa competitivo.
È sicuramente queste grandi percentuali sono un messaggio rivolto al Governo Meloni: l'alternativa c'è ed è in grado di vincere e quest'ultima può essere la pietra angolare da cui partire per la costruzione di una solida alternativa nazionale in vista delle elezioni politiche del 2027.
Ma per fare questo, il Pd e il Movimento 5 stelle devono trovare un terreno comune sui grandi temi (lavoro, sanità, transizione ecologica, giustizia sociale) e imparare a gestire le divergenze programmatiche, mantenendo l'obiettivo dell'unità.
Il campo deve essere progressista e democratico, aperto al contributo di tutte le forze alternative alla destra, incluse quelle di sinistra, ma soprattutto deve accogliere le varie realtà civiche e riformiste .
Inoltre, la coalizione non può limitarsi a essere un fronte "anti-Meloni", ma deve dotarsi di un'agenda di governo ambiziosa e innovativa per il Paese.
In conclusione il Partito democratico si conferma il baricentro indispensabile di questa coalizione dove ha superato il 18% in Campania ed il 25% in Puglia, ma per vincere ha bisogno dell'asse con il Movimento 5 Stelle.
La leadership, come dimostrato dalle vittorie al Sud, non deve essere un ostacolo, ma un elemento di forza che valorizzi i migliori profili e le diverse anime del campo.
Le vittorie in Campania e Puglia gridano un messaggio forte: Uniti, ce la possiamo fare!
Ora, la sfida è applicare la stessa determinazione, generosità e lungimiranza al progetto nazionale per il 2027, trasformando un successo regionale in una vera e propria alternativa di governo per l'Italia.

